AVERSA. Accusato di aver falsificato atto giudiziario e per questo rinviato a giudizio, un avvocato civilista di Aversa, Benito Cardillo, è stato assolto dal Giudice Monocratico della città normanna.
La vicenda ha avuto come protagonista un noto ed affermato legale, da anni dedito alla professione forense, stimato da tutti i colleghi. Una questione che risale a qualche anno fa, quando, a sporgere denuncia contro lavvocato Cardillo, fu proprio un magistrato allepoca in servizio presso il settore civile del locale tribunale. La questione, quindi, dal civile passò al penale, con il professionista aversano indagato per falso, per aver alterato lavviso di ricevimento postale diretto ad un debitore, nellambito di una procedura di recupero crediti.
In sostanza, il civilista doveva notificare un decreto ingiuntivo ad un condominio moroso e quindi effettuò la notifica dellatto giudiziario ad uno dei proprietari, quale soggetto obbligato in solido al pagamento. Solo che al momento della notifica non venne specificato, sulla cartolina postale, che il soggetto riceveva latto nella sua qualità di condomino. Questa carenza fu notata dal giudice civile che ritenne irregolare la notifica. Lavvocato civilista, invece,pensò bene di aggiungere di suo pugno sulla cartolina la qualifica mancante, al fine di regolarizzare latto, per non ripetere nuovamente la procedura. Tale aggiunta, invece, venne ritenuta non solo irregolare dal magistrato ma immediatamente scattò la denuncia alla Procura della Repubblica per falso con alterazione. Da qui il processo penale e la segnalazione al competente Consiglio dellOrdine degli Avvocati.
Il professionista aversano, difeso dal penalista Enzo Guida, ha sempre sostenuto la sua innocenza. Il processo è stato definito con il rito abbreviato, con lescussione dellimputato, il quale, così come aveva fatto nella fase delle indagini, non ha avuto remore, nemmeno nellaula del tribunale, ad affermare che laggiunta era stata opera sua. Il Pubblico ministero ha avanzato una richiesta di condanna pari a 9 mesi di reclusione. La difesa ha invece sostenuto che si trattava di un falso innocuo o inutile, dal momento che latto effettivamente era stato notificato al soggetto destinatario del provvedimento. Dunque, la carenza della qualità e la sua eventuale aggiunta sulla cartolina postale non avevano avuto la capacità di alterare la verità.
Lavvocato Guida, nella sua discussione, ha posto in evidenza questi dati, chiedendo lassoluzione del proprio assistito, sutali presupposti. Ed infatti il tribunale ha accolto la tesi difensiva, assolvendo il civilista. La sentenza, resa con motivazione contestuale, afferma che non solo da parte dellavvocato Cardillo non vi era stato dolo ma anche al tempo stesso il reato non si è consumato, poiché nessuna lesione delle fede pubblica si era realizzata.