Immobili in comodato d’uso a figli o genitori: scatta esenzione Imu

di Redazione

Antonio De AngelisMARCIANISE. Gli immobili concessi in comodato d’uso a figli o genitori, e da questiusati come “prima abitazione” sono esentati dalla seconda rata dell’Imu.

A deciderlo il consiglio comunale che, riunitosi nel pomeriggio del 29 novembre, su proposta del sindaco Antonio De Angelis, ha approvato una modifica al regolamento dell’Imposta municipale unica. In virtù di tale atto, i beniceduti in comodato d’uso a parenti direttidi primo grado, ed utilizzati come prima casa, nel limite di uno per ogni contribuente, saranno esentati dalla seconda rata dell’imposta.

La fruizione del beneficio è destinata ai comodatari con basso reddito familiare e previa presentazione agli uffici competenti del modello Isee, il cui indicatore, per ottenere l’agevolazione, non dovrà superare i 15mila euro. La modifica è stata possibile in attuazione all’articolo 2 della legge 124 del 28 ottobre 2013 che, fatta eccezione per i proprietari di immobili di lusso, dà la facoltà agli Enti Locali di equipararele suddette unità immobiliari (e relative pertinenze) alle abitazioni principali.

Prima di essere sottoposto all’attenzione dell’assise, la delibera aveva già ricevuto l’approvazione della giunta, riunitasi nella giornata del 25 novembre. Al nullaosta del locale parlamentino, presieduto da Giuseppe Tartaglione, seguirà la pubblicazione del nuovo regolamento all’albo pretorio comunale: a decorrere da quella data il disciplinare acquisirà efficacia e l’iter tecnico sarà da considerarsi concluso.

In proposito, il sindaco Antonio De Angelis afferma: “Nel particolare momento di crisi che stiamo vivendo, dopo aver evitato gli aumenti sulla tassa per i rifiuti, abbiamo ritenuto di dover prevedereanche questa agevolazione. In città sono molti i padri di famiglia che affrontano enormi sacrifici per dare ai figli un tetto sotto cui vivere: l’alleggerimento, sebbene parziale, dell’imposta Imu ci sembrava la prima forma di riconoscimento degli sforzi di tali cittadini. La considerazione della nostra particolare situazione ediliziaci ha spinto perciò ad evitare in tutti i modi l’equiparazione degli immobili, oggetto della misura, alle seconde case, e conseguentemente a scongiurare l’aggravio di spesa che ne sarebbe derivato”.

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