Allarme randagismo, pastore tedesco azzanna piccolo yorkshire

di Antonio Arduino

il piccolo YuriAVERSA. Cane pastore tedesco, randagio, azzanna il piccolo Yuri di dieci anni, costringendolo a ricorrere alle cure dei sanitari.

Per fortuna è intervenuto Raffaele che allontanando prontamente il randagio ha limitato i danni prodotti dal morso delle potenti mascelle del pastore tedesco. Comunque Yurine avrà per una ventina di giorni, salvo complicazioni, e avrà bisogno di tempo, tanto tempo per superare lo spavento. E’ accaduto l’altra mattina in via Botticelli, una strada centrale del quartiere residenziale di Parco Argo. Vittima dell’aggressione, come già detto in apertura è Yuri, uno yorkshire terrier. Dunque non stiamo parlando di un bambino in tenera età ma di un cane bene avanti negli anni che sarebbe stato sbranato dal famelico pastore tedesco senza il pronto intervento del padrone. Dov’è la notizia dato che non si tratta dell’ennesima aggressione attuata da un cane su un essere umano? Nel fatto che contraddicendo l’adagio “cane non morde cane” il pastore tedesco ha azzannato un altro cane e soprattutto che lo ha fatto senza tenere in nessunissimo conto la presenza dell’uomo che lo portava a spasso a guinzaglio. Particolare, quest’ultimo, che ha permesso l’intervento immediato del padrone che ha evitato a Yuri danni maggiori, strattonandolo e tirandolo a se, prontamente, quando ha visto arrivare il randagio che, comunque, è riuscito ad azzannare in qualche modo il minuscolo yorkshire.

“Ovviamente la mia prima preoccupazione è stata quella di controllare le condizioni di salute di Yuri. Così – racconta Raffaele, noto professionista aversano, attualmente in pensione – l’ho portato dal mio veterinario di fiducia che, verificata l’assenza di lesioni agli organi interni, lo ha medicato diagnosticando uno stress post traumatico. Proprio come succede agli essere umani”. “Poi – continua il professionista, un tempo medico nell’ospedale Moscati – superato il momento di tensione emotiva ho analizzato l’episodio, così ora sento il dovere denunciare pubblicamente l’accaduto perché considero indispensabile l’intervento delle autorità comunali preposte al settore del randagismo”. “In primis – spiega – perché, come mi è stato confermato da tanti che accompagnano i loro animali per le passeggiate quotidiane, non è la prima aggressione effettuata in questa zona da randagi a cani padronali. Secondo, non per importanza, perché viene logico pensare che, andato a vuoto l’attacco al mio Yuri, il pastore tedesco avrebbe potuto rivolgere verso di me le sue attenzioni e, data la stazza del cane randagio, non so come sarebbe andata a finire”. Un pensiero che preoccupa così tanto Raffaele che da quella mattina porta a spasso il “piccolo” Yuri tenendo in tasca uno sfogliacarte metallico, una specie di coltellaccio che potrebbe diventargli utile in caso di nuovo assalto. “E’ una precauzione che – precisa il professionista – è stata adottata anche da altri che hanno vissuta la mia stessa disavventura. Ma – conlcude – che non dovremmo essere costretti a prendere se l’amministrazione intervenisse concretamente sul problema del randagismo”. Insomma assessore al randagismo dove sei?

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