AVERSA. Assai critico il giudizio del coordinatore dellesecutivo del Pd aversano Gennaro Diana sul recente dispositivo anti-movida adottato dallamministrazione Ciaramella per la zona di Aversa sud.
Quella della movida sostiene Diana – è una questione di primo piano in una città come Aversa ed attiene a due aspetti: la sicurezza e il traffico. Due temi che vanno tenuti separati e affrontati col giusto approccio. In merito alla questione sicurezza, infatti, occorrerebbe un maggiore monitoraggio dellordine pubblico attraverso una costante e rafforzata presenza dei vigili urbani e delle forze dellordine contestualmente allattuazione di un adeguato piano di videosorveglianza, che copra lintera città ma soprattutto la zona calda, quella sud, la più frequentata da aversani ma anche da persone provenienti dai comuni dellagro aversano e dellhinterland napoletano. Per quanto concerne il traffico, lidea di istituire sensi unici è buona, ma non laddove ciò comporti difficoltà agli utenti dei pubblici servizi ed una paralisi delle attività commerciali, come sta avvenendo nel caso di via Salvo DAcquisto, arteria strategica di collegamento, dove sono situati importanti istituti scolastici e un luogo simbolo di straordinaria rilevanza sociale della città come il Palazzetto dello sport (mi viene da chiedere in che modo un pullman raggiungerebbe il posto).
Non sfugge poi a Diana lannosa questione parcheggi pubblici, la cui assenza, per la verità, incide negativamente sullintero territorio cittadino. Non si può non perseguire la soluzione di dare vita a nuove aree di parcheggi, – afferma – come potrebbe essere, ad esempio, Piazzale Varenne, larea antistante allIppodromo, in maniera tale da poter diluire il traffico e limitare le difficoltà dei giovani che accorrono tutte le sere.
Inoltre, per Gennaro Diana non cè stata una sufficiente sinergia con le categorie particolarmente interessate dal provvedimento. E un grave errore azzardarsi in decisioni improvvisate, senza tra laltro consultarsi preliminarmente ed in maniera adeguata con chi di dovere, i commercianti, gli esercenti e i residenti della zona, che rappresentano ben un terzo della popolazione aversana. Ed infine mi pongo una domanda: come è possibile che si modifichi un piano traffico, approvato appena un anno fa dalla stessa Amministrazione Ciaramella, costato circa 100 mila euro e che prevedeva nella sua forma originaria il doppio senso in via DAcquisto?.