AVERSA. Recenti dichiarazioni dellassessore ai lavori pubblici Rino Rotunno, apparse sulla stampa, annunciano per settembre la ripresa dei lavori sia per quanto concerne piazza Mazzini che per il completamento delle opere di riqualificazione del parco Pozzi.
Staremo a vedere, anche se sarebbe congruo da parte dellassessore, spiegare il perché per più di quattro mesi i lavori in oggetto sono stati sostanzialmente interrotti. Sarebbe opportuno che lassessore lo spiegasse anche perché quando i lavori si bloccano la vivibilità delle zone attigue subisce delle ricadute negative ed inoltre perché se le opere si bloccano a bloccarsi non è però lerogazione di denaro pubblico che per un motivo o per un altro linterruzione determina. Ci si domanda, ad esempio, quanto costerà al Comune e quindi ai cittadini il ripristino dellerbetta che orna i marciapiedi antistanti al parco Pozzi. Viste le lungaggini dei lavori e considerando lincisività degli stessi, era il caso di ornare i marciapiedi con lerbetta, sapendo bene che di lì a qualche giorno di quellerbetta non ci sarebbe stata quasi più traccia? Stando al profilarsi dei lavori in questione ed alle modalità con cui gli stessi vengono svolti sembrerebbe che il Comune di Aversa sia particolarmente munifico con vivaisti e quantaltro. Ci sia augura che la ditte incaricate dei lavori che investono il parco siano tenute, nello svolgimento degli stessi, al rispetto di parametri e tempi di esecuzione che tutelino lamministrazione comunale ed in particolare le sue casse. In caso contrario la storia infinita della mancata riqualificazione del parco Pozzi si arricchirebbe di un altro grave capitolo. Intanto, ad essere interdetta al traffico per i lavori suddetti è via Tristano, una delle due arterie cittadine che fiancheggiano il parco.
E pensare che il sindaco Ciaramella nel corso del suo primo mandato era partito col piede giunto riuscendo ad ottenere lacquisizione al patrimonio comunale del Parco Pozzi, un tempo di proprietà della Regione Campania ed indicendo un concorso didee per la sua riqualificazione. E indubbio, infatti, che la capacità di programmazione e la volitività del primo cittadino abbiano subito nel corso di questo secondo mandato una battuta darresto che non sono in pochi a ricondurre al non idilliaco rapporto fra lo stesso Ciaramella ed alcuni esponenti del suo partito. Proprio alcuni dei forzisti che sarebbero stati e starebbero tuttora col fiato sul collo del sindaco sono stati gli ideatori, infatti, di quella giunta tecnica che tanto malumore ha causato in casa An ed Udc e che certo non ha dato nuova linfa vitale alla macchina amministrativa anzi.