MONDRAGONE (Caserta). Padre Antonio Rungi interviene direttamente e personalmente per precisare la sua iniziativa circa l’apertura di un blog unitario ove le suore dei vari ordini e congregazioni potessero raccontarsi e ricevere risposte da parte del popolo web, con valutazione di giudizio.
Cosa che per altro già fanno le suore nei rispettivi siti delle Congregazioni di appartenenza e che alcune gli avevano suggerito, perché usano internet. Era ed è un’iniziativa a suo avviso valida, apprezzata da persone aperte al nuovo e ai nuovi linguaggi dei media, come quello di Internet, anche se i pareri contrari non sono mancati. La sua è uniniziativa con strumenti moderni per sensibilizzare sullimportante ruolo delle suore nel mondo di oggi.
Ed aggiunge: Sono stato frainteso da qualcuno, anzi qualche blog personale, sito, giornale ha speculato sul caso. Invece di confrontarsi con l’interessato ha fatto riflessione e critica a senso unico. Persone serie, prima di scrivere, o addirittura di supporre delle cose e leggere nella mente degli altri, dovrebbero chiedere e informarsi direttamente dagli interessati. Il diritto di critica è legittimo, purché non si offenda, né si minacci, né si manchi di carità e di rispetto alle persone, ne si usano stratagemmi per far passare le proprie idee e posizioni come superiori agli altri, razionali, equilibrate, sensate, assolute, cariche di verità, specie se si possiedono strumenti potenti come i media di ogni genere e si è nel cuore e nella stima dei potenti in questo settore. Padre Rungi, precisa che il blog sulle suore sarà aperto se ci saranno le condizioni per far capire la bontà dell’iniziativa e non ciò che gli altri vogliono dire e strumentalmente già hanno detto senza un confronto leale con la sua persona.
Nel confermare la mia idea originaria che è quella di portare maggiore attenzione sul mondo delle suore, spesso non considerate e non adeguatamente valorizzate nella società, mi auguro che quanti operano per bloccare ogni iniziativa facciano davvero qualcosa per le suore. Molti monasteri in Italia stanno morendo per mancanza di vocazioni. Come sacerdote e religioso il mio dovere lo svolgo in pieno, contrariamente a quanti scrivono su di me senza sapere chi sono e cosa faccio, non omettendo nulla di quanto mi compete di fare come persona consacrata e come passionista. Mi auguro che gli altri facciano molto di più di me, per il bene di quella Chiesa, che tutti amiamo e serviamo con carismi e doni diversi. La gelosia e l’invidia sono cattive bestie che associate all’orgoglio e alla presunzione di possedere la verità, comunque e sempre, non fa progredire il mondo e soprattutto le idee e i progetti per il futuro. Bisogna avere il coraggio di osare non solo con le idee, ma anche con le azioni, nel rispetto di tutti e di ognuno, soprattutto nel rispetto di ogni persona umana, perché tutti siamo degni di rispetto davanti a Dio e ai fratelli che credono e amano davvero e non solo in questi casi in cui i media possono affascinare qualcuno, e non certamente a me, ed esporci alla lode o al disprezzo.