MONDRAGONE. “Parafrasando l’insurrezione sovietica, così come ben descritta nell’opera intitolata ‘I dieci giorni’ che sconvolsero il mondo del giornalista americano John Reed, che prese il via a Pietrogrado la sera del 24 ottobre 1917, …
…e che, secondo il nostro calendario, era la sera del 6 novembre, il Sindaco Cennami e gli attuali amministratori di maggioranza hanno più volte annunciato la loro “rivoluzione d’ottobre” che, al Comune di Mondragone, si terrà nel mese di settembre ed interesserà la riorganizzazione generale del personale dell’Ente, con tanto di recupero di nomine che, qualche tempo fa, a causa di evidenti problemi politici, furono revocate immediatamente dopo averle formalizzate.
Troppe volte e fin dall’inizio si è ascoltato in Consiglio Comunale, nonché si è potuto leggere sulla stampa locale che era in programma una vera e propria rivoluzione nell’organizzazione del personale del nostro Comune.
Sapendo bene che proprio l’organizzazione dell’Ente è una delle prerogative fondamentali di una Giunta Comunale che intende raggiungere elevati obiettivi amministrativi, questa annunciata rivoluzione suscita diverse perplessità.
Della suddetta riorganizzazione generale, da quanto è dato apprendere dal personale dipendente, se ne parla soltanto con riferimento a meri spostamenti di dipendenti da un ufficio all’altro, senza né aver iniziato ad ascoltare i sindacati né aver predisposto un piano generale preciso.
Tra le decisioni assunte dall’Amministrazione Cennami in tema di personale, nella seduta di Giunta Comunale dello scorso 28 agosto 2008, risalta fortemente agli occhi la delibera n. 112 circa la costituzione della delegazione trattante di parte pubblica e la delibera n. 113 circa la delibera commissariale n. 37 del 18/04/2008.
La prima riguarda la rideterminazione della rappresentanza in seno alla suddetta delegazione che, invece di prevedere la presenza di ogni Responsabile di Servizio dell’Ente, così come era fatto in passato, riduce tale rappresentanza ad unico Responsabile, limitando di fatto la partecipazione nella sede decisionale più importante per i dipendenti comunali.
La seconda, a nostro avviso, è molto più forte ed incisiva in quanto l’Amministrazione Comunale va ad assumere una decisione che, di fatto, annulla il precedente deliberato del Commissario Straordinario Gerardina Basilicata proprio circa la valutazione di presupposti di diritto, facendo intendere che il suddetto Commissario, degna persona di legge a ciò nominata dalla Prefettura di Caserta, con propria piena discrezionalità, non abbia per niente rispettato la normativa vigente ed i dettati specifici del caso, in quanto tale delibera non si limita a revocare il precedente deliberato, bensì si arroga il diritto di poterlo addirittura annullare, dimenticando volutamente che la presunta “viziata” decisione del Commissario abbia potuto avere degli effetti nel tempo già trascorso.
Per affrontare la questione del personale del Comune di Mondragone, elemento fondamentale di un Ente Pubblico, bisognerebbe che i nostri Amministratori sappiano puntare sul coinvolgimento e sull’entusiasmo dei dipendenti che con idee, progetti, attività, etc. vogliono essere soltanto messi in condizione di fare al meglio il proprio lavoro.
Una riorganizzazione generale di portata “epocale”, così come viene definita dalla maggioranza, non può che essere anzitutto condivisa e discussa in modo ampiamente preventivo e trasparente.
Abbiamo tuttavia il fondato dubbio che, più di un nuovo assetto, si tratti semplicemente di spostamenti mirati in base a preconcetti prettamente politici.
Di ciò, ci auguriamo di essere in torto.
Non vorremmo che il forte entusiasmo di una parte di dipendenti che hanno operato sotto la guida della precedente Amministrazione, condividendo progettualità più e meno complesse, venga frainteso come faziosità.
Sarebbe un grave errore.
I dipendenti comunali sono un risorsa preziosa che deve essere, ripetiamo, solo essere messa in condizione di impegnarsi secondo le proprie migliori professionalità ed attitudini.
Ci auguriamo che non ci troviamo di fronte ad un nuovo alibi che l’attuale Amministrazione si sta precostituendo per poi poter dire che esistono delle grandi difficoltà!
C’è da dire che l’intera Città, compresa la parte politica che ha votato il Sindaco Cennami, si è resa conto del perfetto immobilismo, del pressapochismo e dell’approssimazione dell’attuale Amministrazione.
Mentre la maggior parte dei Sindaci d’Italia fanno a gara per rendere conto dei primi cento giorni di governo, mentre il Governo Berlusconi nei primi cento giorni porta a casa risultati su risultati, come negli ultimi giorni circa l’irrisolvibile caso Alitalia, il Sindaco Cennami rimane muto
eppure sono trascorsi più di 120 giorni dalla sua elezione!
Dopo il “fantomatico” dissesto delle casse comunali, non vorremmo che la causa della mancanza di risultati di quest’Amministrazione possa essere indicata nel personale dipendente.
La precedente Amministrazione ha operato con le casse comunali che avevano difficoltà, con lo stesso personale dipendente e, consentiteci di dirlo, con qualche difficoltà in più circa l’emergenza rifiuti, in quanto il Presidente del Consiglio non era ancora Silvio Berlusconi”.