Settimana Didattica al Museo “Biagio Greco”

di Redazione

Museo Civico di MondragoneMONDRAGONE. “Un appuntamento straordinario rivolto alle Istituzioni scolastiche cittadine, alla Città, di grande rilevanza scientifica e di carattere internazionale, dato il profilo e il prestigio dei conferenzieri che interverranno e gli argomenti trattati.

Vogliamo offrire importanti momenti di conoscenza, riflessione e studio del nostro patrimonio archeologico al fine di contribuire, insieme alle scuole, alla formazione culturale e civile delle giovani generazioni”. Lo afferma l’Assessore alla Cultura, Antonio Taglialatela. “Abbiamo registrato una grande adesione delle Scuole in merito all’iniziativa ma siamo rammaricati per il limitato numero di partecipanti che si è dovuto imporre per garantire la migliore riuscita della manifestazione. Difatti, la massiccia adesione delle istituzioni scolastiche cittadine e i limiti imposti dell’orario scolastico, non permettono di soddisfare in maniera esauriente tutte le richieste pervenuteci. La Grotta scoperta alla fine del 1999 da studiosi locali, si apre alla base del Monte Sant’Anna, un rilievo della catena montuosa massicana, in località Roccia San Sebastiano. Scavi sistematici vi sono regolarmente condotti dal 2001 in poi, dall’Università di Roma “La Sapienza” in collaborazione con la Soprintendenza archeologica di Benevento e Caserta, con finanziamenti del Comune di Mondragone. Il deposito al suo interno è riferibile ad una fase antica del Paleolitico superiore, nota col nome di Gravettiano, datata a circa 20.000 anni fa. L’industria litica è costituita da diverse decine di migliaia di reperti ricavati da ciottoli di selce; i reperti ossei molto abbondanti testimoniano la presenza di cavalli, buoi, cervi e cinghiali che venivano cacciati nelle praterie antistanti la grotta. Sono anche presenti oggetti di ornamento su osso, denti e conchiglie e alcune ossa e ciottoli con incisioni. Alcuni resti di uno scheletro di un bambino di circa 9 anni documentano l’utilizzazione della grotta anche per rituali funerari. Nello scavo effettuato quest’anno sono stati rinvenuti livelli ancora più antichi, caratterizzati dalla presenza di abbondante industria litica tipologicamente attribuibile all’Aurignaziano finale o al Gravettiano antico, che fanno risalire la frequentazione della Grotta già a partire da circa 28.000 anni fa.

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