Piazza: “Un sito alternativo alla fabbrica sulla spiaggia”

di Redazione

Giuseppe PiazzaMONDRAGONE. “Ci si chiede ancora come possa aver avuto un’idea così ‘brillante’ l’Amministrazione Comunale, guidata dal sindaco Cennami, nell’individuare il sito per la realizzazione dell’impianto industriale di compostaggio direttamente sulla spiaggia di Mondragone, alla foce del torrente Savone!”.

Lo afferma l’esponente del Pdl ed ex assessore Giuseppe Piazza, che invita l’amministazione ad ascoltare la voce dei cittadini in merito alla realizzazione dell’impianto. “Appena qualche anno fa, quando l’attuale sindaco era all’opposizione, fu proposto – dalla precedente amministrazione comunale – la realizzazione di un analogo impianto in zona industriale, ma fu grossolanamente rifiutata dall’intera opposizione. Oggi, invece, chi era contrario allora è il promotore silenzioso e risoluto, senza alcun confronto con la cittadinanza, le associazioni ed i rappresentanti dell’opposizione, i quali sono i mandatari della metà della popolazione mondragonese, nell’adottare un provvedimento che va ad incidere sul tessuto sociale ed economico di Mondragone ben oltre l’arco temporale del mandato ricevuto.

L’ipotesi di realizzare un impianto così invasivo per il già fragile e deturpato ambiente costiero posto alla foce del Savone, non farebbe che aggravare la già precaria situazione del territorio e vanificherebbe le residue speranze di chi – caparbiamente e testardamente – intende ancora investire nel turismo balneare mondragonese. La realizzazione di un impianto industriale di compostaggio sulla costa cittadina, che su affermazione dello stesso progettista dell’opera propagherebbe l’odore nauseabondo per oltre 500 metri di raggio dall’impianto, annienterebbe – altresì ed in un solo colpo – tutti gli investimenti di denaro pubblico avvenuti negli ultimi anni o ancora in corso.

Se l’Amministrazione Cennami ha intenzione di realizzare un impianto di questo tipo sul territorio mondragonese, si faccia promotrice di un vasto confronto in città; ascolti i cittadini mondragonesi sulla opportunità di esecuzione di un tale impianto, si cerchi il dialogo con l’opposizione sulla compatibilità dell’intervento in relazione ai luoghi!

Non si è contrari ‘a prescindere‘ sulla realizzazione di un impianto del genere, ma certamente non si può condividere il sito prescelto!

Se tra le preoccupazioni dell’Amministrazione Comunale vi è quella di concorrere alla risoluzione delle problematiche relative all’emergenza rifiuti con un impianto industriale del genere, quale migliore posto per realizzarlo se non la zona industriale prevista dal Piano Regolatore?

Se si vogliono depurare le acque provenienti dalle lavorazioni dell’impianto a favore degli agricoltori, quale migliore sito se non quello dove è previsto la realizzazione del nuovo depuratore comunale già finanziato ed in corso di appalto da parte del Ministero dell’Ambiente e posto ad immediato ridosso di una vasta area agricola con coltivazioni serricole?

Se si vogliono depurare le acque inquinate del torrente Savone in tempi di magra, quali migliori siti se non la zona industriale o l’area intorno al progettato nuovo depuratore, che sono ricompresi tra il torrente Savone ed il canale delle Acque Medie?

Chi ha avuto modo in passato o chi ha maniera oggi di affrontare i molteplici problemi derivanti dall’emergenza rifiuti, sa benissimo che è molto difficile uscirne fuori, sia nella sua quotidianità che in un programma di più ampie vedute, ma certamente il voler contribuire a risolvere il problema non può e non deve comportare un aggravamento delle condizioni ambientali del territorio; in questo caso il rimedio sarebbe peggiore del male!”.

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