AVERSA. Panchine divelte, aiuole inesistenti con ragazzini che giocano indisturbati a calcio, viali trasformati in piste da centauri che riescono ad entrare facilmente da varchi non più protetti, controlli da parte dei vigili urbani (che lì dovevano avere un presidio fisso) inesistenti, cani (randagi e non) che scorazzano senza freno, disseminando i propri escrementi maleodoranti lungo i viali e sulle aiuole che si trasformano in campo minato per i malcapitati utenti del parco.
Ma chiamarlo parco pubblico è un eufemismo, anzi un vero e proprio azzardo. Il Parco Pozzi di Aversa è oggi un pallido ricordo di quello ordinato dei primi anni. E non solo a causa dei lavori in corso (e che sembrano non avere mai fine) che ne hanno ristretto, di fatto, larea, abbattendo parte delle mura perimetrali e creato un obbrobrio allingresso principale, ma per le tante situazioni che, soprattutto, le decine e decine di pensionati fruitori della struttura sono costretti a sopportare pur di godere di un po di frescura allombra dei pini. Ogni giorno che passa commenta Antonio Rastelli, settantenne pensionato – lex campo profughi peggiora. Non possiamo più nemmeno passeggiare per i vialetti senza il timore di essere investiti dai motorini che la fanno da padroni incontrastati, visto che non esiste più un minimo di controllo da parte della polizia municipale. Per non parlare dei cani, e non solo di quelli randagi. I padroni dovrebbero tenerli al guinzaglio e con la museruola, come prevede il regolamento del parco, ma nessuno rispetta questa previsione. E, su questa scia, tra i fruitori del Parco Pozzi si registra praticamente un coro unanime di lamentele. A questo coro risponde il sindaco Ciaramella: Con lassessore ai lavori pubblici Rino Rotunno abbiamo dato vita, subito prima delle vacanze, a schede di priorità che prevedono ovviamente, in primo luogo, lex campo profughi per il quale andrà avanti, a breve, subito dopo la conclusione dei lavori di realizzazione delle cancellate esterne, il progetto di ristrutturazione dellintera area. Per quanto riguarda la custodia del verde e delle piazze, con gli assessori Michele Coscetta e Lucio Romano abbiamo deciso di utilizzare gli anziani, sul modello della vigilanza presso le scuole, (dando precedenza a pensionati delle forze dellordine e dei corpi militari) per un controllo a coppia dotati di radio collegata con il comando di polizia municipale per dare lallarme in caso di bisogno. Certo è, comunque, che lottiamo contro una cultura di parte degli aversani che fa rabbrividire: vedono il bene pubblico come una cosa che non merita rispetto. Laltra sera ne ho avuto un saggio in piazza Vittorio Emanuele, dove bambini calpestavano laiuola appena approntata e gettavano di tutto nella fontana. Si è trattato di azioni che mi hanno spaventato e mi hanno lasciato sgomento in considerazione della tantissima strada che occorre ancora percorrere per migliorare le condizioni di vita nelle nostre zone.