MONDRAGONE. LAccidia è uno dei sette peccati capitali, forse il meno conosciuto ma il più diffuso nel nostro Tempo. Così i Verdi del circolo A. Langer di Mondragone.
Insieme ad Ira, Superbia, Avarizia, Gola, Invidia e Lussuria furono individuati come Vizi Capitali, per la prima volta, da S. Tommaso DAquino nel XIII secolo. Qualcuno potrebbe pensare, ma questa è roba di Chiesa che centra con la Politica. Invece in questo periodo, nel campo Etico e di Valori, la Politica ha molto da imparare. Al momento, infatti, sembra non avere riferimenti Etico-culturali, e nemmeno appare in grado di rielaborarne ribadisce Giancarlo Burrelli, leader dei Verdi. L’accidia è la noia, l’indifferenza, l’afflizione e lo scoraggiamento che ci induce a lasciare perdere di fronte alle difficoltà. È la paura di affrontare la vita con le sue frustrazioni e le sue prove, la fuga di fronte a noi stessi. È la mancanza di volontà e di determinazione nellaggredire i problemi. È latteggiamento remissivo, oseremmo dire depressivo, che ci induce a sopravvivere, a disperare che qualcosa di meglio si possa ottenere. Chi è in preda all’accidia è nell’impossibilità di fare scelte durature, sceglie di sopravvivere anziché vivere, di attendere che qualcosa avvenga, ma non per opera nostra. Le conseguenze dellAccidia, quindi, sono lindecisione, la mancanza di iniziativa, la incostanza, la assenza di prospettive, di coraggio, di capacità del fare e di conquistare. In uno, lassenza di un sogno e di obiettivi. Vi viene in mente qualcuno? Politici, cittadini, autorità? Avete visto che la Politica centra? Con buona pace di S. Tommaso, aggiungeremmo una riflessione. È peggio chi è colpito dallaccidia o chi, pur non essendolo, si comporta come tale? Per volontà o interesse personale! Ambedue esecrabili, con aggravante per chi, scientemente, in virtù del proprio ruolo e delle proprie responsabilità, provoca danno non solo a se stesso ma ad una intera comunità.