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MONDRAGONE. La festa di San Gabriele dell’Addolorata che si è svolta venerdì27 febbraio ha visto la partecipazione di un centinaio di fedeli della Parrocchia San Giuseppe Artigiano di Mondragone.
Tra i fedeli presenti tutti i bambini ospiti nel Centro Laila, annesso al Convento di proprietà dei Passionisti, con in primo luogo il suo direttore, Angelo Luciano. La messa è iniziata alle ore 17,30, dopo il rito della Via Crucis, ed è stata presieduta dal Superiore-parroco, padre Luigi Donati. Nell’omelia, tutta incentrata nel presentare la figura del grande santo, compatrono della gioventù italiana e patrono principale dell’Abruzzo, il sacerdote ha sottolineato il cammino della santità di Gabriele (al secolo Francesco Possenti) che si è svolto puntando direttamente sul cuore e suoi sentimenti di grande amore al Crocifisso e alla Madonna Addolorata. Il parroco ha voluto ringraziare sinceramente i bambini e i diigenti del Centro Laila di Mondragone presenti al rito, che hanno reso più giovanile e gioviale la celebrazione eucaristica in onore del Santo, in manzanza dei bambini, specie di quanti si stanno preparando alla prima comunione, ai quali è stato rivolto esplicito invito a partecipare insieme ai genitori,e igiovani della parrocchia, impegnati in altre attività pomeridiane. Ad animare la liturgia è stato il Coro parrocchiale, che ha eseguiti canti appropriati alla circostanza. In mattina la festa in onore di San Gabriele dell’Addolorata è stata solennemente celebrata all’Istituto della Stella Maris, ove padre Antonio Rungi, cappellano delle Suore, alle ore 7,30 ha presieduto l’eucaristia alla presenza della comunità religiosa e di diversi fedeli che hanno partecipato alla santa messa. Anche padre Rungi ha messo in risalto il cammino rapido ed essenziale svolto da San Gabriele dell’Addolorata, in 24 anni di vita, di cui sei tra i passionisti, ovvero in quella Congregazione della Passione in cui questo giovane, morto per tisi, il 27 febbraio 1862 militò come vero soldato della Passione di Cristo e dei dolori della Vergine Addolorata, di cui aveva assunto il cognome in religione. “San Gabriele sia per i nostri giovani -ha detto padre Rungi- un esempio di come conciliare la gioia,di vivere, il sacrificio e la santità della vita. Gioia e santità camminano insieme, anzi la gioia è già santità e la santità è gioia se trova la sua sorgente in Gesù Cristo, l’Amore Crocifisso”.