AVERSA. Trasformare un argine di rifiuti in una riviera di oleandri in fiore, per accompagnare gradevolmente chi arriva in città fino allingresso di Porta Napoli.
Era questa la proposta lanciata un anno fa da Ludovico Nappa, larchitetto che sta curando, per conto dellamministrazione municipale, la trasformazione in luogo di incontro e relax di unarea verde abbandonata di via Luca Giordano compresa tra la parrocchia di Santa Teresa del Bambino Gesù e la scuola media. Lidea puntava a far scomparire il fiume di spazzatura che incorniciava via Vito di Iasi, la strada principale daccesso della città, partendo da via delle Acacie a viale degli Artisti. Un pezzo di strada lungo poco più di trecento metri, abbellito da alberi disposti ordinatamente in fila sui marciapiedi da entrambi i lati che però, sul lato sinistro (per chi entra in città) dimostra di essere tuttaltro che bello. Perché quel lato che ospitava il percorso, oggi in disuso, della ferrovia Alifana, sopraelevato rispetto al piano stradale, si è trasformato in un deposito di rifiuti, lungo trecento metri. Ovviamente la proposta di Nappa puntava a rimuovere i rifiuti per recuperare la vivibilità dellambiente, ma dopo un anno e passa lidea non solo è rimasta unidea ma si è trasformata in delusione e sfiducia nei confronti delle Istituzioni per i residenti del palazzo San Paolo che, purtroppo, affaccia proprio su quella strada.
Abbiamo provato a segnalare allassessore allambiente e igiene urbana che i rifiuti presenti su quella striscia di strada creano uno stato di disagio e di pericolo per la salute non solo per noi che, purtroppo viviamo ogni giorno questa condizione di degrado ambientale ma rappresentano una vergogna per lintera città. Però, fino ad oggi, non siamo stati ascoltati dicono, annunciando lavvio di una raccolta di firme da consegnare al sindaco Ciaramella per ufficializzare la protesta.
E non solo perché sembra che con la petizione intendano chiedere anche la rimozione dellassessore. Sarebbe la prima cosa da fare, non per la validità o meno dallattuale responsabile del settore, perché abbiamo chiesto anche ai predecessori di intervenire spiega uno dei promotori delliniziativa – ma per lanciare un segnale chiaro della volontà dellamministrazione di affrontare i risolvere un problema vecchio che si è incancrenito negli anni. Già perché il problema del deposito di rifiuti sul percorso dellex ferrovia Alifana fu affrontato una quindicina di anni fa dallallora onorevole Mario Gatto. Che si impegnò a trasformare in posta ciclabile quello che già allepoca somigliava al letto di un fiume in cui lacqua è stata sostituita dai rifiuti. Un impegno mai realizzato che potrebbe essere ripreso, magari, dal figlio dellex onorevole che oggi siede nei banchi del consiglio comunale. Chissà, comunque resta la delusione dei cittadini per la mancata soluzione di un problema quotidiano di vivibilità che sembrerebbe insolubile.
Perché dicono i promotori della protesta – ci è stato spiegato che essendo larea di proprietà dellente gestore dellex Ferrovia Alifana il Comune non può intervenire né può farlo il consorzio ex Geo Eco, al quale spetterebbe solo il prelievo dei rifiuti depositati per strada. Una spiegazione osservano – che fa acqua da tutte le parti perché sul percorso dellex Alifana, qui ad Aversa, sono state costruite case, strade e parcheggi, cosicché sembra impossibile che non si possa intervenire per ripulirne un pezzetto. Però concludono – se le cose stanno davvero così a noi non resta che vivere tra i rifiuti ma lassessore vada a casa.