A chi serve l’arredo urbano?

di Antonio Arduino

cestini scomparsiAVERSA. A chi serve l’arredo urbano? Al cittadino, per vivere meglio la città, o a chi vende e chi acquista panchine, gettacarte, lampioni, fioriere e chi più ne ha più ne metta?

Di sicuro l’arredo urbano è una voce del bilancio comunale che assorbe centinaia di migliaia di euro, spesi, ufficialmente, per abbellire la città e migliorarne la vivibilità. Questo in teoria, perché basta girare un po’ per le strade di Aversa per rendersi conto che in pratica dell’arredo urbano non importa niente a nessuno, assessore all’ambiente compreso. Si spiega solo così il Gennaro Morrafatto che siano scomparsi tutti, ma proprio tutti i portarifiuti in metallo disposti lungo via Roma tra le fioriere che tracciano il percorso riservato ai disabili. Un percorso che è alternativo al marciapiede che è impossibile da usare a chi viaggia su una seda a rotelle, tante sono le irregolarità e dislivelli presenti. Considerando che via Roma è la strada centrale della città, la strada più pattugliata dai vigili urbani, la strada praticamente obbligata per raggiungere il centro storico e gli uffici municipali viene logico chiedere come sia mai possibile che nessuno abbia notato il degrado in cui versa questo cosiddetto arredo urbano, volendo definire degrado la scomparsa dei cestini getta rifiuti? Era già accaduto con i portarifiuti in cemento che giacevano a terra un po’ dappertutto in città e rimessi in sede, dopo ripetute segnalazioni, grazie all’intervento dell’Italia di Mezzo di Gennaro Morra che in campagna elettorale si adoperò personalmente cominciando da quello presente in via Botticelli, ora la storia si ripete con i portarifiuti metallici di via Roma. Un arredo urbano dall’eleganza discutibile, così come le fioriere, che comunque di certo è costato fior di quattrini agli aversani, scomparso per colpa di vandali che si divertono a cancellare ogni cosa positiva si realizzi ad Aversa. Possibile che nessuno se ne sia mai accorto, nemmeno gli amministratori municipali che devono percorrere necessariamente via Roma per raggiungere il palazzo comunale? Eppure malgrado siano spariti da mesi nessuno ha provveduto a disporne la sostituzione. Lasciati così come sono, i resti degli ex contenitori non solo rappresentano un monumento al degrado della città ma danno anche una misura indiretta dell’interesse risposto nella cosa pubblica da chi la amministra. A meno che qualcuno non aspetti la prossima tornata elettorale per sistemarli e poi vantarne il merito.

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