AVERSA. Che la politica ad Aversa non stia attraversando un momento di particolare smalto è sotto gli occhi di tutti. Un dato di fatto riconosciuto, anche se a denti stretti, dagli stessi protagonisti dellagone politico nostrano.
Questo non può che dare spazio a riflessioni o, se si vuole, a sfoghi genuini da parte di chi ha da sempre praticato la dimensione politica cercando di fornire un contributo basato sullanalisi dei problemi e delle possibili soluzioni. In questottica obbligatoriamente critica ma non rinunciataria rispetto ad una speranza di riscatto si pongono le osservazioni dellingegner Romualdo Guida, già in passato storico militante di Alleanza Nazionale ma, soprattutto, da tempi non sospetti, sostenitore di una politica partecipata di respiro intercomunale.
Ben prima che si tenessero le elezioni comunali del 2007, – dichiara Guida – si cercò di avviare un ragionamento con addetti e non addetti ai lavori politici onde allestire una o più liste (inguaribili ottimisti!) per portare alla guida del Comune un manipolo di persone capaci di articolare il pensiero volgendo lo sguardo al bene comune piuttosto che a quello delle famiglie che, da sempre, governano la città. Come finì la storia è noto a tutti. Il popolo (che qualcuno definisce bue) decretò la schiacciante vittoria dellalleanza che, benché fosse molto dignitosamente guidata dallottimo Mimmo nazionale, imbarcava un esercito di nani e ballerine che hanno portato alla attuale Amministrazione (?) della Res Publica oggi tanto vituperata dallo stesso popolo (bue?) che lha voluta.
Ero ben deciso, dopo quarantanni di attivismo, a non occuparmi più di politica. Ad ogni livello. Il mio attivismo quarantennale aveva prodotto solo lelezione popolare di personaggi che, fintamente mossi da spinte ideali, hanno sempre fatto prevalere lesaltazione della propria persona con la giustificazione di uno pseudo interesse del Partito. Purtroppo il lupo perde il pelo ma non il vizio! Così da un po di tempo ho ripreso a parlare di politica. Anche se solo ad alti livelli trascurando anche la sola lettura della cronaca locale. Ma ad un uomo di media cultura che legge quotidiani nazionali, non sfugge anche la pagina di cronaca locale (anche se più scarna e priva di pettegolezzi come può essere quella di un giornale prettamente locale). Ho scoperto, così, che Aversa è giunta . alla frutta!
Ho letto molti interventi, spesso degli stessi uomini del corpo di ballo Nani & Ballerine. Parlano di occasione perduta quando nel 2003 furono proposte la costituzione della Unione dei Comuni Aversani, la formazione di una Società di Trasformazione Urbana per il recupero del Centro Antico ecc. Ovviamente, essendo riusciti, recentemente, a recepire solo il fumus del ragionamento che era alla base di quelle proposte, ripropongono le singole iniziative. Non possono sapere (senza offesa!) che quelle singole proposte derivano da un ragionamento complessivo che bisogna riproporre tutto per intero se si vuole venire a capo della soluzione del problema della Città.
La pianificazione che bisogna affrontare è complessiva. Partendo dallArea Vasta costituita sia dal territorio entro la cinta daziaria di Aversa che dal territorio dei Comuni che le fanno corona. Questo è un ragionamento da fare urgentemente, prescindendo dalle poltrone occupate più o meno abusivamente. La Politica si riappropria del suo ruolo solo con le proposte di fatti concreti non con la rappresentanza che, come si può evincere dalla esposizione di vicende personali, spesso non è frutto di una scelta per capacità ma per scelta di Popolo (che qualcuno si ostina ancora a definire bue).