Differenziata, il Pd ‘richiama’ Ciaramella

di Raffaele De Biase

Mariano d’AmoreAVERSA. Emergenza rifiuti: chiarezza e responsabilità. Questo il monito lanciato dal Pd di Aversa all’indirizzo dell’amministrazione Ciaramella e reso oggetto di appositi volantini e manifesti rispettivamente distribuiti ed affissi nelle strade cittadine.

A spiegare le convinzioni e le proposte del Partito Democratico rispetto al tormentato tema è il segretario Mariano d’Amore, affiancato da Franco Del Franco, in un’apposita “conferenza stampa fiume” svoltasi venerdì mattina nella sede cittadina del partito in piazza Municipio.

“Innanzitutto sento di dover esprimere il ringraziamento del Partito Democratico al sottosegretario Bertolaso ed al commissario del Consorzio unico interprovinciale Stancanelli per l’intervento straordinario che in questi giorni ha ci ha consentito di rimuovere tonnellate di rifiuti dalle strade della nostra città. – esordisce D’Amore – Un intervento straordinario che, ovviamente, non risolve in via definitiva il problema dei rifiuti. Il motivo della nostra iniziativa, che si concretizzerà in questi due giorni, è mettere sotto i riflettori e portare a conoscenza della città le cause reali del problema dei rifiuti in questo momento ad Aversa e sollecitare un confronto con quest’amministrazione comunale sulle soluzioni definitive ordinarie e non straordinarie che si possono adottare. Crediamo che ci sia ancora bisogno di informare la cittadinanza. La crisi dei rifiuti che stiamo vivendo da molte settimane è molto diversa da quella che abbiamo vissuto nei mesi precedenti. Quella era una crisi da smaltimento dei rifiuti. Le discariche erano sature e quindi non si sapeva dove sversare i rifiuti. Questa crisi, invece, ha le sue cause nel mancato espletamento del servizio di raccolta mentre sono, a differenza del passato, diversi i siti disponibili per lo sversamento. Le cause di quest’ultima emergenza sono cause tutte locali. Innanzitutto il Consorzio unico interprovinciale che è stato costituito da pochi mesi ha ereditato la situazione disastrosa dei consorzi delle province di Napoli e di Caserta.

In particolare, il Consorzio Ce 2, che serve vari comuni dell’Agro fra cui Aversa, ha accumulato una situazione finanziaria disastrosa per due motivi. Il primo motivo sta nella gestione politico clientelare per molti anni del consorzio. Quindi, una gestione non ispirata da sani principi aziendali, ma una gestione ispirata da finalità politiche clientelari. In più i comuni hanno cominciato da anni a non pagare i servizi erogati dai consorzi e quindi ad essere morosi nei confronti del consorzio stesso. Questa, del resto, è una vecchia quanto consolidata pratica della peggiore politica. Cioè i costi della politica clientelare si caricano sugli enti strumentali. Il Comune di Aversa non ha fatto eccezione accumulando un debito consistente nei confronti del Geo Eco. Il consorzio unico interprovinciale ha ereditato la situazione dei consorzi preesistenti con le conseguenze che noi conosciamo:operai non pagati, mancanza di carburante ed assenza di manutenzione degli automezzi ecc.. A riguardo non possiamo dimenticare che negli ultimi anni la Geo Eco ha avuto nelle posizioni di vertice uomini che sono espressione del centrodestra aversano fra cui lo stesso sindaco Ciaramella. Quindi ,questo centro destra è corresponsabile a tutti gli effetti del dissesto finanziario del consorzio Geo Eco. Ora, se è vero che il problema ha riguardato il consorzio Geo Eco, avrete notato che non tutti i comuni assistiti dal consorzio hanno sofferto in egual misura il problema emergenza degli ultimi mesi.

La situazione di Aversa è stata tra le più drammatiche perché, a differenza di altri comuni limitrofi, Aversa denuncia il mancato svolgimento della raccolta differenziata che ha il vantaggio innegabile di ridimensionare a monte l’entità dei rifiuti da smaltire. Fra l’altro voglio precisare che la raccolta differenziata come attività prevista dal consorzio in generale non si è interrotta. Si è interrotta la raccolta dell’indifferenziato e dello spazzamento. E ad Aversa, dove la differenziata non si fa, dire che si è bloccata la raccolta dell’indifferenziato significa dire che si è bloccato tutto. A Gricignano, ad esempio, la situazione evidentemente è stata diversa perché lì fanno il 25% di differenziata. Inoltre i lavoratori della raccolta differenziata vengono pagati anche dal Governo centrale, mentre i lavoratori preposti alla raccolta dell’indifferenziata vengono pagati dalle amministrazioni comunali clienti del servizio ed allora quando queste non pagano la raccolta si blocca.

Ad Aversa da sei anni a questa parte niente di serio è stato fatto per attivare la raccolta differenziata, nonostante la cittadinanza aversana si sia dimostrata spesso sensibile e pronta in tal senso anche attraverso iniziative di privanti cittadini. Quindi, non ce la si può prendere con altri: la responsabilità è del Comune. Abbiamo inteso rimarcare nei volantini da distribuire tutte le omissioni dell’amministrazione comunale a riguardo. Questa, fra l’altro, per la mera realizzazione di un piano per la differenziata non si è avvalsa del consorzio, nonostante questi l’avesse presentato gratuitamente, ma di un piano di un progettista privato. Peraltro, tale piano adottato con un’ ordinanza del sindaco non è stato mai approvato dal Consiglio comunale né tanto meno attuato. Quindi, il Comune di Aversa non ha rispettato l’ordinanza del Governo Prodi dello scorso gennaio di attuare la raccolta differenziata entro sessanta giorni dall’emissione dell’ordinanza medesima.

Ora, noi riteniamo che nel bilancio comunale si sarebbe dovuto prevedere un budget per la differenziata di almeno due milioni di euro mentre, allo stato, negli atti di programmazione del Comune, di una somma da destinare alla differenziata non vi è traccia. L’amministrazione Ciaramella non si è nemmeno posto il problema di predeterminare le risorse per fare la differenziata. C’è solo una bozza di regolamento che giace presso la commissione statuto da maggio che per assenza dei consiglieri comunali di maggioranza non si è mai riunita. Infine ,se l’amministrazione comunale avesse attivato un controllo sul territorio e su comportamenti irresponsabili da parte di qualche impresa o privato cittadino l’emergenza avrebbe avuto caratteri di minore gravità. Il problema dei rifiuti ,quindi ,è un problema complesso che richiede capacità, competenze, impegno, buona fede negli intenti,senza doppiezze nelle intenzioni. Oggi occorre trovare soluzioni strutturali definitive al problema.

Oggi gli interventi straordinari alleggeriscono solo temporaneamente un situazione di tensione. Il 18 settembre è stata pubblicata un’ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri Berlusconi che richiede ai Comuni ricadenti nei consorzi casertani e napoletani, entro sessanta giorni ,nelle more della costituzione delle società provinciali che dovranno la gestire la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti, di provvedere ai servizi di raccolta e spazzamento o affidando il servizio al privato o ad una società mista pubblico-privata a prevalente capitale pubblico. Ci si trova di fronte ad una decisione delicatissima. In attesa della costituzione delle società provinciali si dovrà decidere a breve chi dovrà svolgere il servizio ad Aversa.

Ora il settore si sa è critico, oltre ad essere appetito da clan camorristici. Quindi la scelta avrà un importanza fondamentale non fosse altro che per le ricadute che tale scelta potrà avere sulla nostra vivibilità. Noi vogliamo, quindi,chiamare l’amministrazione ad un confronto trasparente su questi temi. Cosa intende fare Ciaramella? A chi intende affidare questo servizio? Cosa intende fare riguardo alla raccolta differenziata?Quali gravi problemi ostativi impediscono lo svolgimento ad Aversa della raccolta differenziata?

Ce li facciano conoscere! Se non avremo risposte tempestive ed esaurienti – conclude D’Amore – chiederemo il rispetto della sanzione prevista dall’ordinanza Berlusconi circa la nomina di un commissario ad acta per la gestione rifiuti e la raccolta differenziata”.

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