MONDRAGONE. Il Partito Socialista, attraverso un comunicato stampa, chiede di conoscere lo stato in cui versa Villa Bencivenga-Biondani e di attuare iniziative per rilanciare e promuovere il bene confiscato.
Il bene confiscato Villa Bencivenga-Biondani afferma il segretario Antonio Taglialatela è il segno della forza e della volontà delle Istituzioni nella lotta contro la Camorra. E un simbolo per i cittadini mondragonesi e soprattutto per i giovani che la Camorra può essere sconfitta. Per questo fummo entusiasti quando quel luogo fu sottratto alla criminalità organizzata e destinato ad un uso sociale ed istituzionale, ospitando alcuni uffici comunali e la biblioteca/mediateca comunale. Ad oggi dobbiamo riscontrare che gli intenti iniziali, che vedevano Villa Bencivenga-Biondani essere un punto centrale nella vita cittadina, vanno scemando ogni giorno di più. Ad un anno e mezzo dallinaugurazione del Sito non sappiamo laffitto di un piano al Consorzio Idrico di Terra di Lavoro quali benefici stia portando e soprattutto non sappiamo in che stato versa la mediateca con i suoi libri. Inoltre, si riscontra un problema di razionalizzazione dello spazio dato che laula studio e le postazioni multimediali sembrano inadeguate alle esigenze di coloro che si servono di quel luogo, soprattutto giovani studenti, per trovare un posto dove potersi concentrare. Infine, non abbiamo mai percepito la volontà di questAmministrazione di voler rendere centrale il sito, magari dandogli una connotazione culturale, con la promozione di eventi ludico-culturali allinterno o allesterno del Bene. Se pensiamo alla carente programmazione turistica e culturale di questa stagione estiva, si converrà sicuramente che è stata persa unoccasione per rilanciare agli occhi della cittadinanza questo luogo simbolo. Infine, la nostra solidarietà va ai dipendenti che lavorano in quel luogo tra mille difficoltà e che in quelle condizioni potrebbero subire lo scotto di essere considerati dipendenti di serie B rispetto ai dipendenti della sede centrale del Municipio. Chiediamo, dunque, di promuovere politiche e iniziative che rilancino la centralità del bene confiscato, affinché il suo valore simbolico non si indebolisca col tempo.