Pratica forense al Comune: nessun candidato si presenta

di Redazione

 AVERSA. “Il lavoro nobilita l’uomo”, recitava un vecchio detto, una sorta di italico “va a faticà”. Crescendo, non è che la voglia matta di lavorare sia diventata unica ragione di vita, ma si sa, ob torto collo.

Così, una volta laureato, ho cercato chi mi facesse imparare il mestiere di avvocato, chi mi facesse assumere lo status di praticante presso uno studio forense…qualcuno dirà arriva al sodo…a raccontare la stranezza del caso relativo all’avviso pubblico per la individuazione di 4 laureati in Giurisprudenza per lo svolgimento della pratica forense presso l’Ufficio Legale del Comune di Aversa. Questo avviso, anticipato da pubblicità sui mezzi di comunicazione, collocato, tra l’altro, on line sul sito del Comune il 13 maggio 2008, ha prodotto uno strano caso di insensibilità: nessun candidato ha fatto domanda. Si, esattamente, nessun giovane laureato in legge, in attesa di espletare la pratica obbligatoria per l’accesso all’esame di abilitazione, ha fatto richiesta di poter esercitare la propria professionalità a contatto con i molteplici casi pratici del contenzioso comunale. Sarà forse la restrizione dell’avviso riferito al voto di laurea (105/110) o il sottolineare che il lavoro svolto non era retribuito (ma perché ci sono dominus che pagano?) o ancora i venti giorni utili per la presentazione della domanda o per caso sono terminati tutti i laureati in legge e nemmeno me ne sono accorto? Il dubbio amletico mi pervade. Me ne farò una ragione, e, come dicono i saggi, “chi non ha voglia di lavorare perde l’ago ed il ditale”.

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