Piazza: “Affrancazione canoni, tutta la verità”

di Redazione

 Mondragone. L’assessore al Patrimonio del Comune di Mondragone, Corvino, nelle sue esternazioni, volutamente, schiva i veri problemi posti alla base della decisione di affrancazione dei terreni.

Egli cerca artatamente di spostare il discorso su tematiche non toccate dallo scrivente, pur di non affrontare quanto l’Amministrazione Cennami/Schiappa ha determinato in merito.

La discussione non è se la società, di cui tanto difende l’operato, sia professionalmente in grado o meno di svolgere le funzioni ad essa affidate; il discorso – senza tanti giri di parole – è se era il caso affidargli anche questo incarico, posto che il Comune di Mondragone ha al suo interno le professionalità idonee allo svolgimento delle istruttorie, tenendo anche presente che l’Utc ha in archivio tutta la documentazione necessaria per trattare questo tipo di incarico.

Fa piacere, poi, che l’assessore Corvino dica che la società incaricata dal Comune di Mondragone sia la stessa incaricata per le medesime mansioni dalla Commissione Straordinaria di Castel Volturno; tuttavia il delegato dovrà spiegare come farà la medesima società, dotata di grande professionalità, ad applicare le stesse norme di legge in un modo a Castel Volturno ed in un altro a Mondragone. Nel primo caso applicherà la rivalutazione dei redditi dominicali e chiederà agli agricoltori, senza essere tacciata di agire contro di loro, il pagamento degli ultimi cinque anni dei canoni se non pagati, nel secondo caso, invece, non potrà chiedere la rivalutazione dei redditi dominicali e non potrà chiedere i canoni arretrati a Mondragone perché non previsti dalle delibere.

Un altro problema di fondo è quello che il sindaco deve chiarire, soprattutto alla Città, se vale di più il suo manifesto o quanto riportato nelle Delibere di Giunta e di Consiglio comunale e nelle quali sono indicate condizioni completamente diverse da quelle fatte affiggere sui muri cittadini. Delle due l’una: o il sindaco “ha dimenticato” quanto sancito nelle delibere oppure egli ritiene che un suo scritto valga più di un deliberato del Civico consesso.

Sulla vicenda sarebbe il caso che esprimesse le proprie opinioni anche il Partito Democratico di Mondragone, i cui leader sono stati gli artefici del ribaltone amministrativo e atteso che quanto a legalità e trasparenza, così come sostengono ad ogni piè sospinto, non c’è ne è per nessuno.

Ebbene diano dimostrazione di ciò e se sono convinti che quello che hanno votato in Consiglio comunale sia la stessa cosa che è stata riportata sul manifesto pubblico a firma del sindaco, lo dicano in modo chiaro, limpido e forte, assumendosene le responsabilità! Quanto all’assessore Corvino, nonostante “l’abnegazione” che impiega oggi nel ruolo assessorile quanto in passato in quello di consigliere comunale, non gli sovviene in mente che il sottoscritto, all’epoca assessore comunale, non ha mai avuto la responsabilità al Patrimonio e Finanze; lo stesso, invece, proprio perché consigliere comunale dettava gli indirizzi politici-amministrativi all’allora amministrazione Conte e, quindi, dettava gli indirizzi anche in direzione del Consorzio Ce4.

Al fine di evitare ogni pretesto strumentale, si ritiene opportuno allegare alla presente la copia della Delibera di Giunta di Mondragone, quella della commissione straordinaria di Castel Volturno e la copia del manifesto pubblico affisso per le strade cittadine.

Il consigliere Giuseppe Piazza

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