AVERSA. Potrebbe saltare lapertura delle buste per lassegnazione della gara indetta dallAsl Ce2, lo scorso 8 luglio, per dotare il Moscati di due sale operatorie mobili, destinate a sostituire temporaneamente, per otto mesi prorogabili al costo totale di circa 2 milioni di euro, il complesso operatorio centrale chiuso a marzo dai Nas, per carenze igieniche strutturali.
Prevista per il prossimo 9 ottobre la gara, contestata dai sindacati e dai politici di sinistra che, con il consigliere regionale del Pd Nicola Caputo, lhanno fatta oggetto di una interrogazione, non dovrebbe concludersi. La ragione va ricercata non nella contestazione in atto ma nellimpossibilità per lAzienda di effettuare un confronto comparativo tra le proposte di fitto, essendo pervenuta una unica offerta allapposito ufficio di via Santa Lucia. Di conseguenza la gara salterebbe o quanto meno verrebbe riproposta, allungando così ulteriormente i tempi di ripresa dellattività chirurgica di elezione al Moscati che, stando a quanto si legge nel bando dindizione, sarebbe stata sospesa per la chiusura del complesso operatorio centrale.
Se così fosse lAzienda avrebbe necessità di effettuare scelte alternative. Tantè che la manager avrebbe appena deliberato la nomina del chirurgo Gennaro Ferrara a responsabile della chirurgia generale del presidio ospedaliero di Capua, onde riattivare il servizio chiuso da oltre due anni in quellospedale dove, ad oggi, non si effettuano neppure piccole medicazioni, offrendo nel contempo allutenza una possibilità alternativa al Moscati.
A darne notizia, ancora una volta, è il consigliere regionale di Fi Giuseppe Sagliocco, presidente della commissione di controllo e utilizzo fondi. Interessato direttamente del problema dalle organizzazioni sindacali, dopo aver incontrato la manager dellAzienda, pur demandando alla stessa per i dettagli, fa il punto della questione al termine della conferenza stampa tenuta giovedì per relazionare sulle verifiche fatte dal suo ufficio delluso e il non uso dei fondi assegnati (secondo lex articolo 20 della legge 67 del 1988) alle aziende sanitarie campane per lammodernamento e ladeguamento strutturale dei presidi assistenziali. Non cè dubbio commenta Sagliocco – che la scelta della manager vada nella direzione di garantire i servizi allutenza. Servizi aggiunge – che potranno essere garantiti in maniera più completa solo se lassessore regionale alla sanità terrà fede agli impegni assunti a marzo, quando in mia compagnia fece visita al presidio ospedaliero aversano, toccandone i problemi con mano. Solo se Montemarano farà seguire i fatti alle parole si potrà conclude Sagliocco – portare il Moscati al ruolo che merita quale presidio di riferimento di un bacino di utenza particolarmente affollato ed esigente come è quello dellagro aversano, al quale va aggiunta lutenza proveniente dai comuni del nord napoletano. Evitando così che lAzienda continui ad accumulare passività da 35 milioni di euro allanno per far fronte alla spesa creata dalla fuga degli ammalati verso strutture sanitarie alternative, come cliniche private e ospedali fuori regione, per ottenere cure che non possono ricevere nel Moscati per una serie di motivazioni.