AVERSA. Cinquantotto milioni, novecentottantaduemila ottocentonovantasei euro, pari a più di 110 miliardi delle vecchie lire. A tanto ammontano i finanziamenti regionali concessi allAsl Ce2 e poi revocati per mancata utilizzazione.
Secondo larticolo 20 della legge 67 del 1988 con la quale sono stati assegnati, i fondi andavano utilizzati per adeguare alle necessità assistenziali i presidi sanitari dellazienda, migliorando quelli esistenti e realizzandone, dove necessario, di nuovi. Cinque dei 58 e passa milioni di euro erano destinati al san Giuseppe Moscati, per adeguare la struttura alle esigenze di un Dea di secondo livello, vale a dire un ospedale dotato di servizi di alta specializzazione come, per dirne uno, la neurochirurgia, oggi presente sul territorio di competenza dellAsl Ce2 solo in una struttura privata convenzionata qual è la clinica Pinetagrande di Castelvolturno.
Restando ad Aversa altri 887 mila e 976 di quei 58 e passa milioni di euro erano stati destinati alladeguamento strutturale del poliambulatorio di via di Giacomo che tra le tante carenze ne ha anche in fatto di sicurezza. Un milione e 856 mila euro erano stati stanziati per realizzare ex novo un poliambulatorio a Castelvolturno, mentre per adeguare le strutture ospitanti i distretti sanitari di Capua, Santa Maria Capua Vetere e Sessa Aurunca erano stati assegnati oltre 2 milioni di euro per ciascun intervento. Altri 2 milioni e 478 mila 998 euro erano stati stanziati per la realizzazione di una Rsa a Frignano. Ma il grosso dei fondi assegnati e poi revocati, parliamo di oltre 42 milioni di euro, era stato destinato alla realizzazione di un Dea di secondo livello raggruppante gli ospedali di Capua e Santa Maria Capua Vetere. Un maxi ospedale di cui oggi si riparla come cosa da fare per garantire le necessità assistenziali di quel territorio.
Ovviamente per realizzarlo occorrono i fondi. Fondi che cerano già e che sono stati revocati per mancato utilizzo. A darne notizia è stato il consigliere regionale di Fi Giuseppe Sagliocco, presidente della Commissione Consiliare Speciale di Controllo delle Attività della Regione e degli Enti Collegati e dellUtilizzo di tutti i Fondi. In una conferenza stampa tenuta sette giorni fa lesponente di FI ha fatto il punto della situazione di utilizzo e di mancato utilizzo dei fondi concessi a tutte le aziende sanitarie campane soffermansi, per ragioni di campanile, in particolare sullospedale Moscati. Malgrado non manchino le professionalità il Moscati è sostiene lazzurro – allultimo posto della graduatoria degli ospedali campani. Tantè che oggi produce 35 milioni di deficit allanno. Somma che lazienda deve pagare a cliniche private e strutture pubbliche, spesso fuori regione, per le prestazioni offerte ad ammalati residenti sul territorio della Ce2 costretti a migrare verso quelle strutture per ottenere le cure che non possono ricevere nellospedale aversano per una serie di motivazioni. Prima fra tutte sottolinea – il mancato adeguamento del presidio alle necessità terapeutiche e diagnostiche moderne. Cosa che sarebbe stata possibile se fossero stati utilizzati i 5 milioni 164 mila 568 euro finanziati dalla Regione per realizzare opere per le quali lAzienda ha comunque sostenuto spese di progettazione per un totale di 1 milione 658 mila 348 euro. Fondi che essendo a carico del bilancio aziendale hanno contribuito a farne crescere il deficit. Per Sagliocco ora va recuperato il tempo perduto. Per questo conclude – lassessore regionale alla sanità deve mantenere gli impegni assunti nel mese di marzo in occasione della visita fatta al Moscati.