Sfruttato ed ampiamente bistrattato dalla sua casa discografica, Valerio Scanu: AdAmiciquesto succede nel95%dei casi.
Unaccusa pesante quella che il cantante ha affidato alle pagine di Repubblica a cui ha raccontato le sue delusioni. Eppure la carriera per lui sembrava essere cominciata nel migliore dei modi: impressionante nella sua interpretazione a Bravo Bravissimo alletà di 12 anni, Valerio arriva, maggiorenne, ad Amici, dove conquista il secondo posto. Due anni dopo, nel 2010, lartista sardo si classificato tra i Big al Festival di Sanremo con la canzone “Per tutte le volte che”, quella del tormentone a far l’amore in tutti i modi, in tutti i luoghi, in tutti i laghi.Risucchiato dal vortice del successo, Scanu ha visto poi sfumare i propri sogni: Sono stato usato e gettato via dalla mia casa discografica.
Il suo sito ufficiale, proprietà dell’etichetta Emi, è fermo alle notizie del 2012 ma Scanu non si è dato per vinto: autore delle sue nuove canzoni, il 28 gennaio pubblicherà il primo album autoprodotto. Anche per i concerti in seguito farà da solo.
Una nuova vita: Spero di farcela, la passione è intatta ma non si poteva più continuare così: mai d’accordo sulle decisioni da prendere, nessun investimento serio su di me. Per l’ultimo disco con la Emi, io ero a Roma in sala di registrazione e loro negli uffici a Milano, salvo poi dirmi che l’album faceva schifo.
Il tono di Valerio si fa poi duro quando parla delle major e dei talent, contro cui il tono si fa velenoso: Chiunque acquisti notorietà grazie a un talent show corre il rischio di essere usato o poi gettato via dalle major del disco. Ad Amici – continua ancora Scanu – questo rischio riguarda oltre il 95 per cento dei casi.
Anche circa il brano di Sanremo, Scanu ha parole velenose: Dalla Emi, dice, mai un aiuto. Anche il brano di Sanremo l’ho trovato da me, grazie alla mia amicizia con Pierdavide Carone. Loro preferirebbero sempre importi i loro brani perché possiedono le edizioni. L’unico modo per salvarsi, usciti vittoriosi da un talent, è farsi rappresentare da un manager, meglio se anche avvocato. Consiglio a tutti un talent per emergere ma se a 18 anni poi vinci e il tuo manager diventa la casa discografica, chi farà i tuoi interessi?.
Scanu va poi a ruota libera anche contro i talent, che sono stati un po la scuola: Amici, X Factor, The Voice, formule diverse ma con un denominatore comune: la promessa del successo, una strada per pochi, però, lastricata di ex fenomeni. I talent show macinano ad ogni edizione nomi e volti, i fan che seguono in tv sono appassionati, disposti al televoto, comprano dischi e canzoni ma sono anche tremendamente mutevoli: accanto a belle realtà come Marco Mengoni, Emma e Alessandra Amoroso quanti davvero ricordano la vincitrice di The Voice Elhaida Dani, lo scorso anno? Quanti il vincitore di Amici 2011 Virginio? E dov’è Marco Carta, che dopo Amici 2008 ha anche vinto il Festival di Sanremo nel 2009? Dove gli Aram Quartet, Matteo Becucci, Nathalie, Francesca Michielin, tutti vincitori di X Factor? Su e giù dalla vetta, e tutto sempre troppo velocemente. Anche perché nessuna casa discografica spinge due artisti insieme, e io alla Emi venni preferito a Martina Stavolo perché con il disco avevo venduto più di lei. Per tutto questo diventa fondamentale saper crescere artisticamente, durante e soprattutto dopo il talent. Il lavoro arriva dopo.
Pur senza mettere sul banco degli imputati lintero sistema deitalentnazionali,Valerio Scanu ci tiene a precisare cosa a suo avviso non va, ovverofarsi rappresentare da unacasa discograficasenza evidentemente poter incidere sui brani da proporre alpubblicoin maniera determinante. Per lultimo disco con laEmi, mentre io ero in sala di registrazione aRomaloro stavano inufficio a Milanoper poi dire che il mio lavoro faceva schifo,rincara la dose polemicamente il trionfatore diSanremo 2010, ferito dalla decisione deidiscograficidi non puntare più su di lui.