Il cinema saluta “riccioli d’oro”: morta Shirley Temple

di Emma Zampella

Shirley TempleÈ morta la bambina prodigio che aveva fatto innamorare il mondo intero con il suo sorriso dolcissimo, svegliando e sollevando l’America dalla Grande Depressione degli anni ’30. Il cinema internazionale saluta con commozione Shirley Temple.

Una vita intera passata sotto i riflettori, non solo del cinema ma anche e soprattutto della vita diplomatica, di quella vissuta da ambasciatrice degli Usa all’Onu. 85 anni che la famiglia ha scelto di ricordare con parole lasciate, però, alla freddezza di un comunicato stampa affidato alla Bbc che per prima ha diffuso la notizia del decesso: “Le rendiamo omaggio per una vita di notevoli successi come attrice, come diplomatica e come nostra amata madre, nonna e bisnonna”. Nata a Santa Monica, Los Angeles, la sua carriera di fronte alla telecamera inizia all’età di soli cinque anni quando Charles Lamont, direttore della Educational Pictures, la sceglie durante una visita nella sua scuola di danza, a cui fu iscritta dalla madre, ex ballerina, quando sapeva appena camminare.

Il suo viso d’angelo e il suo sorriso le spalancano le porte del grande cinema.Un mondo questo vissuto per pochissimi anni ma in maniera molto intensa, tanto da ricevere un Oscar ( giovanile), con una categoria inventata solo per lei. “Il piccolo colonnello”, “Capitan gennaio”, “Zoccoletti olandesi”, “Heidi”, “Cin Cin” e “Alla ricerca delle felicità” sono, infatti, solo alcuni dei titoli che hanno fatto tra il 1932 e il 1940, di Shirley Temple un vero mito, andato oltre la celebrità come attrice bambina.Nel 1934 l’attrice divene una stella della 20th CenturyFox,impersonando con straordinaria efficacia personaggi di bambine dolci e leziose e però dotate anche di una sensibilità e di una saggezza davvero impressionanti per la loro età. Tanto che al suo sorriso, l’allora presidente degli Usa, Roosevelt, si affida per risvegliare gli animi afflitti dalla grande crisi economica. Rooselvelt crede infatti nell’importanza di creare un’atmosfera favorevole alla ripresa, e in questo il cinema ha un ruolo fondamentale: “È meraviglioso – diceva – che per pochi centesimi ogni americano possa entrare in un cinema e vedere il sorriso di una bimba che gli ridarà la forza di andare avanti”.

I suoi riccioli d’oro la consacrarono la prima diva bambina per cui la folla era pronta a fare pazzie. Il primo idolo cinematografico formato bambino. Altro che stellina Disney. Sherly riusciva a catalizzare l’attenzione delle masse, grandi e piccoli, senza distinzione e differenziazione. Tutto il mondo la conosceva e tutto il mondo chiedeva di lei. Al primo calo di popolaritàrescisse il contratto con la Fox. Negli anni 40, ormai adolescente, provò a proseguire la carriera ma con scarsa fortuna. Una volta sposata si ritirò quindi dalle scene ma non dalla vita pubblica,dedicandosi, apprezzata unanimente, alla carriera di ambasciatrice, usando il nome da sposata, Shirley Temple Black.

Nata a Santa Monica, Los Angeles, figlia di un banchiere e una ex ballerina, hafatto calcato ormai molti set quando decide, durante l’adolescenza, di abbandonare una carriera che comincia un lento declino. Negli anni ’40 il cinema la rivuole e le vengono affidati pochi ruoli che le permettono però di riapparire sul grande schermo. Dopo il secondo matrimonio nel 1950 con l’uomo d’affari californiano Charles Black, da cui ha avuto due figli, Shirley si candida al Congresso con i repubblicani e poi era stata ambasciatore degli Usa all’Onu, in Ghana e in Cecoslovacchia. In America è anche il primo personaggio famoso a raccontare pubblicamente di aver avuto un tumore al seno. “Ho un consiglio per chi vuole ricevere un premio alla carriera: iniziate presto”, scherzò nel 2006 quando ritirò il premio dalla Screen actors guild.

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