“Fra i padri fondatori della regia teatrale in Italia, Mario Missiroli vanta una produzione vastissima e di alto profilo sia nel teatro pubblico sia in quello privato. Si è sempre distinto per loriginalità, a volte radicalmente controcorrente, delle scelte drammaturgiche, e per i tratti stupefacenti della sua rigorosa poetica”.
Era il 14 dicembre del 2012 quando Mario Missiroli ricevette il Premio alla Carriera nel corso del “Premio Pirandello” ed è con questo ricordo che il mondo saluta un regista che ha rappresentato, nella sua vita, uno dei pilastri più importanti del teatro italiano ed internazionale.
Nato a Bergamo nel 1934 e direttore per anni del Teatro Stabile di Torino (dal 1976 al 1984), Missiroli è stato considerato dai molti una sorta di genio e sregolatezza dell’arte nostrana; d’altronde la formazione derivante dal contatto diretto con Giorgio Strelher non poteva che sortire questo effetto.
Nel 1963 regalò al mondo il film “La bella di Lodi”, che vedeva, tra gli altri, distringuersi il talento di stefania Sandrelli. Adriana Asti, Anna Maria Guarnieri, Ugo Tognazzi, Gastone Moschin, Monica Guerritore, Glauco Mauri, Anna Proclemer, Giuseppe Cederna, Valeria Moriconi, Umberto Orsini, Laura Betti possono vantare di essere stati diretti da Missiroli, distintosi particolarmente per aver portato in Italia “Zio Vanja” (opera di straordinario successo del russo Cechov), ma anche per la proposizione de I Giganti della Montagna e la Mandragola.
“È stato un regista fondamentale nella storia del teatro italiano del Novecento, artista e insieme intellettuale lucidissim. E’ uno dei più grandi direttori che abbia avuto lo Stabile di Torino” ha detto Martone, a cui ha fatto il coro la presidente Evelina Christillin, la quale ha definito Missiroli come “un indimenticabile uomo di teatro”.