Nonostante il trionfo prevedibile de “Il capitale umano” di Paolo Virzì, interessante thriller dell’anima e indubbio asso pigliatutto della stagione, è “Song ‘e Napule” dei Manetti Bros a sorprendere di più in occasione della consegna dei Nastri d’argento, …
… prestigioso premio assegnato dal Sindacato Nazionale dei Giornalisti Cinematografici, nella suggestiva cornice del Teatro Antico di Taormina. Il divertente film diretto dal duo romano, che racconta la rocambolesca entrata di un pianista intellettuale, prima nella polizia e poi in un gruppo di neomelodici partenopei, ha, infatti, raccolto ben quattro trofei, due soli riconoscimenti in meno del celebrato lungometraggio di Virzì.
Nella categoria miglior commedia ha battuto l’altrettanto favorito “Smetto quando voglio” di Sydney Sibilia, rivelazione dell’anno e vincitore del Nastro al produttore, mentre inatteso è stato il riconoscimento, ex aequo, ai non protagonisti Carlo Buccirosso e Paolo Sassanelli.
Scontate, invece, le statuette per la colonna sonora e la canzone originale firmata da Di Riso e D’Ancona e interpretata da Giampaolo Morelli.
“Il capitale umano” ha portato a casa gli allori per il miglior film, gli attori protagonisti Fabrizio Bentivoglio e Fabrizio Gifuni, la sceneggiatura, la scenografia, il montaggio e il sonoro in presa diretta.
Due trofei, infine, per il melodramma popolare “Allacciate le cinture” di Ferzan Ozpetek, sin qui poco osannato da critica e pubblico, che ha meritato i premi per le attrici Kasia Smutnikak (protagonista) e Paola MInaccioni (non protagonista), a conferma del fatto che il regista turco, naturalizzato italiano, anche nei mezzi passi falsi si conferma un sensibile creatore di incisive figure femminili.