Amo il personaggio di Sean, c’è molto di me. Siamo entrambi molto motivati, molto attaccati alla famiglia. Interpretarlo ancora una volta, è stato davvero un onore.
A parlare è lattore Ryan Guzman, classe 1987, volto protagonista dellultimo episodio di Step Up All In, presentato in anteprima al Giffoni Film Festival e in uscita nelle sale italiane il 20 agosto. Lattore, con un passato da modello, non è per niente estraneo al progetto avendo già interpretato Sean, due anni fa. Prima di ogni progetto sono sempre spaventato lo ammetto, qui però ero anche entusiasta ha racconto lattore – È stato il primo ruolo da protagonista, quello che ha rappresentato il mio debutto come artista. Nel 2012, quando ho giratoStep Up Revolution, ero ancora molto disorientato perché stavo cercando ancora di capire che strada intraprendere. Oggi sono cresciuto, sento di essere più maturo, e quindi avevo un debito con questo personaggio. Volevo dargli maggior credibilità e affidabilità.
Un parallelo quello chemette in contattoil carattere di Ryan e quello di Sean: Siamo molto simili soprattutto nellessere fortemente determinato, nellarrivare ad un obiettivo. Hollywood è un mondo cinico, non cè nulla di scontato. Non importa se hai avuto successo, ogni cosa te la devi guadagnare, se no rimani fuori. Non volevo certo lOscar, ma far divertire il pubblico. Rivedermi sullo schermo mi ha fatto pensare a questo, a come sono io realmente nella vita, con i miei valori, la mia famiglia. Lo devo alla mia ragazza che me lo ha fatto notare. Carisma e vulnerabilità, sono queste le chiavi per rimanere con i piedi per terra.
In questo periodo la musica è una componente importante della sua carriera: Interpreto Rio, in Jem e le Holograms per me è il primo fantasy. Sarà diverso dal cartoon originale anni 80, che qui sarà reinventato invece in chiave moderna. Mi vedrete cantare chiaramente. Sono uno che impara in fretta. Ma Guzman non si è ancora ripreso dalla botta di entusiasmo che gli è stata data da Jennifer Lopez che lo ha voluto per The Boy Next Door: Quando mi ha chiamato ero ancora sul set diStep Up All Ina Vancouver. È stato uno shock. Ma non mi sono fatto intimidire, anzi. Le ho tenuto testa, racconta scherzando.
Lattore, nonostante i riconoscimenti e il successo, non si è montato la testa tanto che ha asserito di non volersi aggrappare agli allori della recitazione: Penso anche ad un futuro di regista. Ho appena finito di girare un cortometraggio,The Sit. Lo sto finendo di montare e poi spero di mandarlo in qualche festival in giro nel mondo. È una storia damore, silenziosa, senza dialoghi, in bianco e nero. E quanto ai suoi modelli di riferimento aggiunge: Mi piacerebbe lavorare con Martin Scorsese o Steven Spielberg. Adoro il loro modo di girare, ho visto tutti i film. Ma penso anche ad un attore come Michael Fassbender, che è straordinario per come riesce a dar vita ai personaggi.