Salvatores al cinema: “Superare la diffidenza italiana al genere fantasy”

di Emma Zampella

 Vuole scardinare la diffidenza, tutta italiana, nei confronti del genere fantasy, Gabriele Salvatores che ritorna al cinema con una nuova produzione.

Il titolo è “Il ragazzo invisibile” e dal 18 dicembre sarà nelle sale cinematografiche. La pellicola, presentata a Torino, ruota attorno alla vita di Michele, un ragazzino comune, di quelli che non brillano a scuola, né nello sport. Un ragazzino che custodisce però un amore, quello per una compagna di classe che non si accorge minimamente di lui. Ma d’un tratto, semplicemente, scopre di essere invisibile e da inizio alla più incredibili delle vite che avesse potuto prospettare per se.

“La più grande difficoltà di questo film non è stato realizzarlo – ha spiegato Salvatores – ma sarà ora vincere la diffidenza che c’è nel pubblico italiano nei confronti del fantasy. Capisco questa diffidenza perché è un genere che non molto frequente. In Italia non si fanno tanti film per famiglie, fantasy e che uniscano più generazioni”. Salvatores ha spiegato che: “Il cinema nasce con due anime: da una parte il realismo dei Lumiere, dall’altra l’immaginario di Melies. Non c’e’ un cinema giusto e uno sbagliato, anzi tendono ad integrarsi. Io propendo per il secondo”.

Nei panni di Michele il quattordicenne Ludovico Girardello, alla sua prima esperienza cinematografica, ma già impegnato da un anno a teatro. Nel cast anche Valeria Golino e Fabrizio Bentivoglio. “La lavorazioneè stata lunga – ha detto Salvatores – ogni scena in cui Michele era invisibile andava girata quattro volte”. Tredici le settimane di riprese a Trieste, “città – ha spiegato Salvatores – sospesa tra realta’ e fantasia, piena di fantasmi letterari, una Vienna sul mare”.

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