Gli otto consiglieri dell”Udeur sfiduciano il sindaco

di Redazione

Municipio di Orta di AtellaORTA DI ATELLA. Stamattina il gruppo dei Popolari Udeur di Orta di Atella ha protocollato la mozione di sfiducia al sindaco Salvatore Del Prete.

Così come richiesto dallo Statuto Comunale (ex art. 32) è stata sottoscritta da otto consiglieri (Carmela Capuano, Giuseppe D’Ambrosio, Nicola D’Ambrosio, Salvatore Del Prete, Alfonso Di Giorgio, Rosa Minichino, Giuseppe Mozzillo, Dario Massimo Santillo). Il Presidente del Consiglio Comunale, a cui la nota è stata indirizzata, ora ha venti giorni per convocare la seduta e discutere la mozione che si concluderà con il voto palese e per appello nominale. Per essere accolta deve ricevere il consenso di almeno undici consiglieri.

La principale ragione che ha indotto gli otto consiglieri a sfiduciare De Prete, eletto nel maggio 2006, riguarda la “mancata attuazione del programma politico della maggioranza”.

In particolare, secondo i consiglieri, sono stati disattesi i seguenti punti:

Ridefinizione e rideterminazione della dotazione organica dell’Ente, per permettere una più razionale organizzazione degli uffici;

Mancato espletamento dei concorsi interni per progressioni verticali, seppure deliberati nel 2005;

Mancato espletamento del concorso dei Vigili urbani ed ausiliari, deliberati nel 2006 ed oggi non più possibili da assumere ai sensi della nuove disposizioni della finanziaria 2008: basti pensare alla lunga attesa per la nomina della commissione giudicatrice (ben un anno) ed alla lunga attesa per la sostituzione del Presidente incompatibile con la carica (circa sei mesi);

Mancata stabilizzazione degli L.S.U., seppure con gradualità come previsto nel programma, e seppure le agevolazioni della legge statale per gli enti che assumevano gli L.S.U.;

Mancato espletamento delle gare di appalto per lavori, quali Polo scolastico, Via Vanvitelli. Piazza Augusto e Via Clanio, nonostante che le stesse siano coperte da contributo regionale di cui alla L. R. 51/78 e nonostante che siano stati già contratti i mutui con gli istituti finanziari e si stanno anche pagando le quote annuale di interessi già dal 2006;

Mancato attuazione del project financing per la costruzione del nuovo cimitero comunale, anche questo fermo da almeno due anni;

Mancata pianificazione del territorio, con mancata definizione del PUC, già previsto dalla legge regionale. Piano principalmente di servizi e di infrastrutture che servono oggi al paese in continua espansione urbanistica;

Mancata approvazione del nuovo POS relativa alla RRSU, per dare risposte occupazionali oltre che per rafforzare il servizio di raccolta.

“A tutto questo – scrivono i consiglieri nella sfiducia – bisogna aggiungere la questione finanziaria dell’Ente, che oramai è al collasso. Basti pensare che c’è un disavanzo di cassa di fatto di oltre 5 milioni di euro, che non si sa come verranno fronteggiati. Si tratta in gran parte di debiti contratti in questi ultimi due anni, nonostante la volontà presunta di moralizzare le casse del Comune. A questo, inoltre, bisogna associare alcuni atti che dimostrano l’atteggiamento e la cultura dittatoriale del Sindaco, che non consulta gli alleati o gli stessi assessori quando si devono prendere decisioni importanti, oppure l’atteggiamento superficiale su alcune delibere di immagine quali il raddoppio delle indennità di carica solo per il vicesindaco., proprio mentre si parlava di maggiori economie nelle casse e nel bilancio comunale. Come non bastasse, con proprio atto,anche questo dittatoriale, sfiduciava l’intera amministrazione, da lui nominata pochi anni prima, non perché la legge non lo consente, ma per il metodo, in quanto era necessario comunque consultare i partiti che stanno alla base della maggioranza prima di prendere tali decisioni importanti. Di fatto con questi atti ha sfiduciato la maggioranza e se stesso, che pochi mesi prima aveva nominato gli stessi assessori. In conclusione, interpretando anche il disagio ed il malessere diffuso nel paese nei confronti del Sindaco e del suo operato, i sottoscritti si vedono costretti a formalizzare questo atto per porre termine all’agonia di questa amministrazione”.

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