ORTA DI ATELLA. Dopo le rimostranze dei cittadini, che si lamentano nuovamente della puzza proveniente dalla ditta Eurocompost, il sindaco Salvatore del Prete chiede al Tar di non sospendere le ordinanze con le quali, negli ultimi mesi, ha disposto la chiusura dello stabilimento.
E lo fa in una lettera – inviata allo stesso Tribunale amministrativo della Campania, alla Prefettura, allAsl, allUnità di Prevezione di Aversa, al settore ecologia della Provincia e della Regione, al Noe dei Carabinieri di Caserta, alla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, ai carabinieri e alla polizia municipale di Orta attraverso cui cita i disagi fisici e psichici arrecati alla cittadinanza dalle esalazioni nauseabonde, in particolare agli anziani, alle donne in stato di gravidanza e ai bambini, tanto che numerosi sono i ricoveri registrati presso gli ospedali Moscati di Aversa e San Giovanni di Dio di Frattaminore. Lultima ordinanza emessa da Del Prete per la chiusura della Eurocompost risale a qualche mese fa, ma il Tar, con sentenza 1747/08, lha rigettata, accogliendo le ragioni della ditta.
Il mio vuole essere un grido di allarme e di aiuto per chiedere alle Istituzioni competenti per materia sia regionali che provinciali di revocare la sentenza del Tar succitata. E mi permetto umilmente di chiedere al Tar di non sospendere le mie ordinanze, le quali vengono emesse solo ed esclusivamente per la salvaguardia della salute pubblica e privata e non per danneggiare le attività lavorative che vanno tutelate ma che le stesse devono operare nel pieno rispetto dellambiente e delle leggi, cosa che purtroppo non avviene altrimenti non si spiega perché ci sono questi cattivi odori che si interrompono solo quando vigono le ordinanze.
Parole di disperazione quelle del sindaco di Orta di Atella, che aggiunge: Rappresento sul territorio comunale la massima autorità sanitaria ed ho anche la massima responsabilità della salute dei cittadini e visto il perdurare di questa incresciosa situazione, che ormai persiste da anni, avverto la sensazione che la stessa possa, a breve, sfociare in una sommossa popolare che metterebbe a repentaglio e a dura prova la tenuta dellordine pubblico con tutte le conseguenze del caso.