ORTA DI ATELLA. Ritorna lincubo della puzza. Il Tar ha accolto listanza di sospensione, presentata dallEurocompost, dellordinanza di chiusura dello stabilimento emanata dai commissari prefettizi di Orta di Atella.
Da stamani, dunque, lazienda è tornata a lavorare e, come alcuni lettori ci segnalano, gli effetti nellaria già sono evidenti. Vuol dire che ricominceremo la battaglia, affermano dal comitato civico Ortanuova che lo scorso 22 settembre portò in strada circa 2000 persone a protestare contro lazienda. Nei giorni successivi, il 25 settembre, il Comune emanò una nuova ordinanza di chiusura dellEurocompost in relazione alla ritenuta irregolarità dellautorizzazione data dalla Provincia a smaltire la frazione umida dei rifiuti solidi urbani, attività che lazienda aveva avviato negli ultimi tempi assieme al trattamento della pollina (residui di allevamento di polli).
Tra laltro, la Provincia di Caserta nei giorni scorsi aveva illegittimato lazienda a trattare lumido. In una comunicazione a firma del dirigente Antonio De Simone, il Comune di Orta di Atella veniva invitato a notiziare il Settore Ambiente della Provincia circa lesito dellimpugnativa giudiziaria, eventualmente, proposta avverso il provvedimento del 25 settembre 2008 al fine di consentire lassunzione delle determinazioni ulteriori e conseguenti.
Oggi, per lennesima volta, i giudici del Tar sospendono lordinanza del Comune. Decisione che sicuramente comporterà, come del resto annunciato dal comitato, nuove manifestazioni di protesta contro gli odori nauseabondi che si avvertono non solo ad Orta ma anche nei comuni circostanti della zona atellana, come Succivo, SantArpino, Gricignano, Cesa, e di quella napoletana, come Caivano e Frattaminore.