Eurocompost, Brancaccio denuncia ipotesi di disastro ambientale

di Redazione

Angelo BrancaccioORTA DI ATELLA. Il consigliere regionale Angelo Brancaccio, attraverso la stazione dei Carabinieri di Orta di Atella, ha inviato un esposto-denuncia alla Procura della Repubblica di Napoli-Sezione Reati Ambientali …

… (e per conoscenza alla Commissione Straordinaria Prefettizia del Comune di Orta di Atella) affinché accerti eventuali ipotesi di disastro ambientale o qualunque altra fattispecie delittuosa imputabile ai responsabili della Eurocompost Srl.

Di seguito il testo integrale dell’esposto – denuncia: “Il sottoscritto Brancaccio Angelo sottopone all’attenzione della S.V. la vicenda di seguito rappresentata, affinchè questa Giustizia voglia effettuare ogni verifica ed approfondimento in ordine alla sussistenza di condotte penalmente rilevanti ed all’adozione dei provvedimenti conseguenti. Questi, in breve, i fatti. Com’è noto, il Comune di Orta di Atella (Ce) è interessato ormai da lungo tempo da una situazione di gravissimo degrado ambientale in conseguenza delle irregolari condizioni di esercizio dell’impianto di compostaggio sito in località Viggiano del medesimo Comune, il quale è gestito dalla società Eurocompost s.r.l..

In particolare, si segnala che, con ordinanza n° 72 del 17/11/2008, il Commissario Straordinario del Comune di Orta di Atella rilevato che – da accertamenti compiuti dall’Arpac e dall’Asl Ce2 – sono emerse gravi irregolarità strutturali (consistenti, in particolari, nell’emissione di agenti inquinanti e nell’assenza del nulla-osta richiesto per il tipo di attività svolta – “impianti di smaltimento di rifiuti solidi e liquami di depurazione” di cui alla lettera b, punto 100 dell’elenco dell’industrie insalubri di prima classe (DM 5.06.1994), ha disposto la sospensione ad horas di ogni ciclo produttivo connesso all’azienda esercitata nel predetto stabilimento.

Si fa presente che l’Eurocompost s.r.l. ha proposto ricorso dinanzi al Tar Campania avverso il predetto provvedimento, ottenendo effetti sospensivi limitatamente alle attività ‘consequenziali ai soli fini del recupero dei materiali già presenti presso lo stabilimento fino alla Camera di Consiglio del 5 febbraio 2009’.

Contemporaneamente, con atto dirigenziale del 18.11.2008 prot. n° 0183498, la provincia di Caserta – Settore Ambiente, Ecologia e Gestione dei Rifiuti, rilevato che, a seguito delle medesime violazioni di cui sopra nonchè di ulteriori accertamenti tecnici eseguiti dalle Autorità competenti, l’attività della Eurocompost s.r.1. doveva ‘non iniziare’ ovvero ‘essere sospesa’ (come da intimazione della Asl Caserta 2 dell’11.11.2008 Uopc Distretto 34, prot. 1802), ha diffidato formalmente la predetta società a porre in essere, fra gli altri, tutti gli interventi necessari per l’abbattimento delle emissioni, anche attraverso il conferimento dei rifiuti attualmente presenti nell’impianto ad altro soggetto autorizzato. A tale scopo ha assegnato alla Eurocompost il termine perentorio per l’esecuzione di 60 giorni dalla notifica del provvedimento, evidenziando la sussistenza delle condizioni per l’applicazione delle misure previste dall’art. 216, comma 4, del dlgs 152/06 (divieto di prosecuzione dell’attività).

Invece, non soltanto la Eurocompost ad oggi continua ‘tranquillamente’ ad operare, ma addirittura – ancorchè il termine per l’adeguamento dell’impianto sia largamente scaduto – non è stata adottata, da parte della medesima società, la benché minima misura di adeguamento alle previsioni di legge.

Sulla scorta di tali circostanze di fatto, il sottoscritto chiede siano disposti gli accertamenti del caso in riferimento all’ipotesi di disastro ambientale, ovvero a qualunque altra fattispecie delittuosa imputabile ai responsabili della Eurocompost s.r.1. per effetto delle gravi violazioni di legge emergente dai fatti contestategli dalle Autorità preposte.

Rispettosamente l’esponente mette in evidenza la natura ‘strutturale’ e permanente delle predette violazioni, le quali attengono alla mancanza dei requisiti di legge per l’esercizio di attività insalubri in quanto discendono dalla inidoneità dell’impianto rispetto alle vigenti previsioni normative.

Di conseguenza, chiede di valutare altresì l’opportunità di adottare, in via cautelare, qualunque provvedimento a carattere d’urgenza volto alla tutela della salute pubblica, trattandosi di complesso operante a ridosso di una folta ed inerme Comunità”.

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