ORTA DI ATELLA. Il comitato Ortanuova informa la cittadinanza che lo scorso 27 marzo il Tar di Napoli ha emesso il decreto 173-2009, con cui consente la parziale riapertura della Eurocompost ai soli fini del completamento del recupero dei materiali già presenti nello stabilimento.
Dall’ordinanza del Tar, però, emergono diversi riferimenti a maleodoranze che non dovrebbero provenire dallo stabilimento. Tutto ciò sulla base di un verbale del Asl del giorno 18 marzo, in cui si afferma che, a seguito di alcune segnalazioni di cattivo odore, si è accertato che fuori allo stabilimento chiuso non puzzava.
Sull’origine delle maleodoranze, secondo il comitato,ci sono alcune osservazioni da fare: “E’ banalmente vero che lo stabilimento non sia l’unica causa di inquinamento ambientale in zona ma, come dimostrano manifestazioni, raccolte firme e rilievi dell’Arpac, è la principale causa dell’intollerabile puzza. Da quando lo stabilimento ha bloccato la sua attività produttiva, non si avverte più a Orta di Atella, Caivano e paesi limitrofi quell’odore nauseabondo di materiale in decomposizione che si avvertiva nel periodo giugno-novembre 2008 (periodo in cui l’azienda era pienamente operante). E’ difficile capire perchè vengano presi dal Tar dei provvedimenti cautelativi delle attività di un’azienda privata, tenendo relativamente in considerazione le proteste delle migliaia di persone che subiscono il fenomeno puzza”.
Il comitato Ortanuova si augura che gli accertamenti in corso da parte del Tar tengano in considerazione il disagio generato alla popolazione dallo stabilimento quando era in piena attività.