“D.O.C – Di Origine Criminale”, il corto del regista ortese Paolo Orefice

di Redazione

Paolo Orefice ORTA DI ATELLA. Nella prestigiosa cornice del Belvedere di San Leucio, presso l’Aula Magna della Facoltà di Studi Politici “J. Monnet” della Seconda Università degli Studi di Napoli, in occasione della “Giornata di cultura alla legalità – Slega l’Italia” …

… organizzata dall’ Associazione “Libera Ricerca del Sapere”, in collaborazione con la Provincia di Caserta, l’Agenzia giovani provinciale ed il Consiglio degli Studenti della Sun, è stato presentato in anteprima il cortometraggio “D.O.C – Di Origine Criminale”, diretto dal regista Paolo Orefice (nella foto), originario di Orta di Atella (Caserta),e montato da Giuseppe Iovino. Presenti per l’occasione Salvio Balivo che ha presentato il lavoro ambientato a Casal di Principe, con la partecipazione straordinaria dell’attore napoletano Antonio Fiorillo, nel ruolo del boss “don Antonio o’ gigante”, l’intero cast del film e le varie autorità istituzionali ed accademiche: il Rettore Sun Francesco Rossi, il Commissario Prefettizio della Provincia di Caserta Biagio Giliberti, il preside della Facoltà “J. Monnet” Gian Maria Piccinelli e il Presidente Consiglio degli Studenti Gennaro Serra e gli interventi di don Luigi Merola (Fondazione “A voce de creature”), Carmelo Burgio (Comandante Provinciale Arma dei Carabinieri) e Pasquale Iorio (Autore del libro “Il sud che resiste” – Ediesse) sotto il co ordinamento di Gimmi Cangiano.

E’ stata una esperienza che mi ha segnato profondamente. – dice Paolo OreficeNon ho mai lavorato con un cast così affiatato seppure numeroso e soprattutto con attori che si sono calati perfettamente nella loro parte. Essendo tutti del casertano, abbiamo avuto un motivo in più per raccontare la nostra terra, già al centro dell’attenzione da qualche anno a questa parte”.

Ambientato a Casal di Principe, il corto racconta la storia di due fratelli che intraprendono due strade opposte: il primo ottenendo l’importante traguardo della laurea, il secondo facendosi strada nella criminalità. L’essere “casalese” oggi è un sigillo negativo per chi ha scelto la strada della legalità ed è in cerca di un lavoro onesto al di là dei confini della Campania: “pur se non si ha nulla a che vedere” con la camorra si viene comunque classificato come D.O.C.“di origine criminale”. Vi è quindi la tentazione di cambiare vita, ma il non arrendersi ai primi ostacoli e il reagire immediatamente è più forte. Bisogna crederci fino alla fine e prima o poi la giustizia divina avrà il suo corso.

Il cortometraggio prodotto dall’associazione “Libera Ricerca del Sapere” sarà proiettato in occasione di altri eventi sulla legalità previsti nei prossimi mesi in Campania e parteciperà a diversi festival nazionali ed internazionali.

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