Migliaccio attacca il “falso rinnovamento”

di Redazione

Giovanni Migliaccio ORTA DI ATELLA. E’ scesa in campo domenica mattina la lista civica “Orta libera Orta” che nelle passate elezioni amministrative del 2006 aveva riscosso un notevole consenso elettorale.

La coalizione del candidato sindaco Giovanni Migliaccio è tornata in piazza con gli stessi uomini, le stesse donne e le stesse idee che l’avevano già contraddistinta e fatta apprezzare nella scorsa tornata elettorale. Come già nel passato, anche domenica mattina “Orta libera Orta” è riuscita a riunire intorno a sé un grande consenso di pubblico.

Le linee programmatiche esposte nel corso del comizio dai candidati presenti in lista tra i quali Nicola Mozzillo, il giovanissimo Michele Papa, Gennaro Del Prete e Maria Teresa Abate, ma anche la passione, la tenacia e la verve che da sempre contraddistinguono Migliaccio, hanno portato il pubblico presente ad interrompere il discorso più volte con lunghi applausi. Migliaccio risponde anche quando gli viene chiesto da parte della stampa locale presente il suo parere sul “decantato” rinnovamento di queste ore.

“Scusate, ma mi viene da ridere. Basta leggere i nomi presenti i nelle liste di chi in queste ore parla di scelta e rinnovamento per poter capire che forse non si sono resi conto di non essere su ‘Scherzi a Parte’. Ma come si può avere il coraggio di dire che oggi si può scegliere se nella stessa lista ci sono persone che hanno condiviso fino a tre mesi fa una linea politica che loro dicono di voler distruggere in quanto portatrice dei mali degli ortesi? E non aggiungo altro perché infierirei contro il ‘nulla politico’ e l’incoerenza fatta persona .Parlerò in altra sede di incarichi geologici sotto banco che hanno agevolato lo scempio urbanistico, finanziamenti regionali, parlerò degli autori delle prime speculazioni edilizie e delle brillanti carriere comunali e provinciali dei fautori di un rinnovamento che guarda caso riguardava una sola persona: me. A quel punto Migliaccio insieme ai candidati della sua lista salgono sul palco ed inizia il comizio elettorale”.

“Siamo quelli di settembre 2005, – continua Migliaccio – siamo quelli di Orta libera Orta che voi già avete avuto modo di conoscere e amare. Siamo persone libere perché non ci facciamo manovrare e perché non cediamo a logiche che non rispondono al bene del paese, casomai impartite da segretariucci o apparati di partito tesi a dividere il potere per trarne un vantaggio personale. Ci siamo candidati per dare il nostro contributo attento ed indispensabile per far si che in questo paese torni la normalità, ma soprattutto perché non potremo mai accettare nuove logiche perverse di personalismi e contrapposizioni sempre e comunque, che prescindono da tutto, da meriti acquisiti sul campo, da battaglie, da guerre di libertà e legalità combattute e vinte, per spazzare via nuove logiche di autoreferenzialismo che non hanno nessuna ragione d’essere né di comportamenti avuti in passato né di sostegno elettorale. Orta ha bisogno di uno sforzo collettivo, di una classe politica rinnovata nel modo di intendere il bene del paese e nelle metodologie. Forse siamo dei sognatori, ma crediamo fermamente che la politica, quella tra la gente e per la gente, non fatta nei salotti e dalle oligarchie autoreferenziali delle segreterie, sia il vero strumento per risolvere i problemi e per affrontare con concretezza le grandi questioni di vivibilità e di qualità della vita su cui tutti noi, nessuno escluso, saremo chiamati a riflettere e a decidere su proposte che verranno. La politica ha un valore soltanto se siamo insieme, ma stare insieme significa aggregarsi attorno ad un’idea”.

“E’ giunta l’ora per ognuno di dare il proprio contributo al cambiamento ed al rinnovamento vero e non ‘appezzottato’ – aggiunge ancora Migliaccio – come si è permesso di contrabbandare qualche lobby di nostalgici veterocomunisti. E noi un’idea la teniamo ed è un’idea fatta di contenuti, di progetti, di fatica, di sacrificio e impegno per il nostro territorio. La nostra lista vuole essere ed è un nuovo modo di intendere la politica sul territorio ponendo al centro degli interessi non i personaggi o i partiti politici di appartenenza, non un rinnovamento di facciata che rinnovamento non è, ma un nuovo modo di intendere la gestione della cosa pubblica che mira ad uno sviluppo concreto di un paese che corre il rischio di cadere nelle mani di qualche nuovo personaggio che ad Orta ha dato ben poco e preso tanto. Dinanzi ad un territorio che sanguina bisogna dare speranza, trasferire il messaggio che una realtà diversa si può costruire. Bisogna ripartire. Dobbiamo ripartire dicendo innanzitutto da che parte siamo”.

“Noi siamo contro l’illegalità, contro l’abusivismo sfrenato, contro lo scempio del territorio, contro il malaffare, la sopraffazione e la violenza. Contro l’ingiustizia sociale, contro l’ingiustizia tributaria e fiscale. Ripartiamo dall’orgoglio di vivere in questo paese. Ricreiamo una nuova cultura sociale, poniamo le basi di una nuova prospettiva economica e che parta anche dal rilancio dell’edilizia,quella sana, legale, utile, che qualifica un territorio; dalla valorizzazione dell’agricoltura, dal decollo delle piccole imprese che nelle nostre zone si stanno insediando. Ripartiamo dalla scuola per dare ai giovani la possibilità di costruirsi un avvenire. E poi ricominciamo da un ambiente sano e dalla necessità di tutelarlo e rivalorizzarlo. Oggi, così come nel 2006, scendo in campo in prima persona mettendoci la faccia e non getteremo la spugna dinanzi a chi, invece, in questi anni ci ha messo il portafoglio, riempendoselo, andando a chiedere aiuti e incarichi vari a chi oggi dicono di combattere. L’appuntamento è per il prossimo comizio”.

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