AVERSA. Il sindaco Ciaramella risponde alla lettera aperta posta dallavvocato Marco Monica, segretario cittadino dei Comunisti Italiani, inerente la possibile realizzazione di un edificio da adibire a centro commerciale di medie dimensioni.
Ciaramella precisa che sulla vicenda non vi è stata e non vi è alcuna trascuratezza. Il Tar Campania riferisce il primo cittadino – con la sentenza in oggetto non ha ordinato alcuna apertura o realizzazione di costruzione ma, accogliendo nei limiti il ricorso, e facendo salvo ogni ulteriore provvedimento del Comune di Aversa, ha semplicemente evidenziato come la mancata approvazione del Siad non può porsi come elemento ostativo allapertura ed alla realizzazione di strutture medio-grandi. Il Tar ha sottolineato come si renda necessario da parte del Comune di compiere una valutazione fattuale di circostanze concrete che eventualmente ne consentirebbero il rilascio di autorizzazioni per strutture medio-grandi, così come va analizzata in concreto la compatibilità della richiesta di autorizzazione con il Piano Regolatore Generale adottato dal Comune di Aversa. Tali principi sono conclamati da una specifica giurisprudenza, fermo restando che è lo stesso Tar ad evidenziare come siano fatti salvi gli ulteriori provvedimenti dellautorità amministrativa. Lo stesso Tar ha evidenziato che in difetto del piano comunale del commercio (Siad) i provvedimenti sia di diniego che di rilascio delle autorizzazioni al commercio devono essere congruamente motivati, a seguito di una puntuale istruttoria che dia conto della fruibilità del servizio dellequilibrio tra il numero degli esercizi similari e della capacità di assorbimento da parte della popolazione, nonché della tutela dellinteresse pubblico allordinato sviluppo della rete distributiva e dellinteresse dei privati già in possesso di analoga autorizzazione. Sempre nella sentenza si legge che il rilascio delle licenze commerciali coinvolge i diritti di libertà costituzionalmente garantiti che possono essere limitati per gravi motivi di interesse pubblico da individuarsi essenzialmente nelle esigenze degli utenti e leventuale nocumento dei consumatori, respingendosi la tesi per la quale sarebbe legittima un sostanziale congelamento della libertà di iniziativa economica. I Comuni – spiega il sindaco – non si pongono come elementi di limitazione della iniziativa provata, ma salvaguardano gli interessi della collettività mediante il rispetto degli strumenti urbanistici che la stessa collettività adotta e vota mediante i propri rappresentanti elettorali. Ma ciò che colpisce, continua il sindaco, è che ad oggi non si comprende sotto quale profilo la sentenza andava censurata e quale danno il Comune e la collettività hanno subito dalla stessa.
A questo punto, – conclude Ciaramella – mi auguro che lavvocato Monica abbia la sensibilità di chiedere scusa al sottoscritto, ai commercianti ed alla Città per aver dato una sua personale interpretazione della sentenza del Tar.
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