Gestione servizio idrico: i quesiti di Sorvillo

di Redazione

 ORTA DI ATELLA. L’Associazione Libera A.T.S., attraverso il suo presidente Salvatore Sorvillo, vuole porre l’interrogativo sulla gestione manutenzione del servizio idrico comunale attualmente in mano alla società Acquedotti s.c.p.a.

“Premesso che anni addietro lo scrivente ha sempre posto una serie di interrogativi validi sulla gestione del servizio idrico comunale nonché per le manutenzioni, soprattutto per il breve periodo in cui è stato tecnico responsabile del servizio manutenzioni ha fortemente discusso sulla totale assenza di controllo da parte del comune sulle manutenzioni idriche. Mi spiego meglio, con la venuta della società acquedotti, il comune in caso di intervento sulla rete idrica, non ha alcun parametro di controllo, né di verifica sugli interventi accaduti, ovvero ne sulla tipologia ne sulla natura ne tanto meno sui costi, quindi sulla cifra che la società a fine consuntivo trattiene per le manutenzioni, il comune non ha nulla da eccepire o da poter verificare, capirete che non si va a sindacare le tariffe sui lavori applicati.

La soluzione sarebbe possibile, ovvero le manutenzioni si potrebbero eseguire sotto il controllo di personale dell’ufficio tecnico e dell’idraulico comunale e le stesse a fine intervento sottoscritte con verbale di constatazione in duplice copia in modo da avere riscontro. Altra problematica reale e quella del nolo contatori, ovvero compriamo noi cittadini il misuratore e la società ci carica in bolletta il costo, non sarebbe meglio una soluzione più equa? Senza tener conto che può assumere impiegati quanto e come vuole, ha in affitto ampi e ben rifiniti locali nella zona storica di Orta e non si sa quante società satellite possano eseguire lavori in suo conto. Ma andando avanti ci si accorge che le bollette sono carche di dubbi, in primo luogo paghiamo il consumo in anticipo, va bene ma non sembra a sfavore dei cittadini, paghiamo per la spedizione postale, ed invece ci viene recapitata in diverso modo, si provvede a staccare l’acqua per morosità, ma non è un ben indispensabile?

Inoltre, e questo dovrebbe essere d’interesse collettivo, la società a suo piacimento e a suo insindacabile favore può acquistare l’acqua dove vuole senza dover dar conto al comune. Auspichiamo che l’ente comune voglia tornare ala gestione del servizio idrico diretto o quanto meno monitorare e verificare i lavori eseguiti e la gestione imprenditoriale della società acquedotti, poiché i servizi dovrebbero essere garantiti nella trasparenza e nella legalità ed essere equi per tutti i cittadini”.

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