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la Giunta dovrebbero immediatamente revocargli ogni incarico.
Ad un professionista che, sulla base di dichiarazioni di pentiti, risulta accusato dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, di fare parte di un sistema affaristico e camorristico, non si possono affidare incarichi pubblici, per di più, per la redazione del Puc (vedi delibera di giunta n. 20 del 3 febbraio scorso). Ciò, perché la redazione del Piano Urbanistico Comunale sollecita diversi interessi ed, in una situazione come quella di Orta di Atella, bisogna stare molto attenti, soprattutto se si considera che il nostro Consiglio Comunale è già stato sciolto e commissariato per infiltrazioni camorristiche nellamministrazione.
Orta è, ancora, un paese di persone perbene cui bisogna portare rispetto! È chiaro che il nostro ordinamento è garantista e, quindi, tutti sono innocenti fino a condanna definitiva. Siamo, altrettanto, fiduciosi che il tecnico riuscirà a dimostrare la sua completa innocenza. Lo speriamo, e lo facciamo vivamente, non solo per il tecnico ma soprattutto per noi. Ma non è questo quello che conta! Dalle inchieste della magistratura, infatti, emerge una situazione raccapricciante.
Un intreccio, una commistione fra politica, imprenditoria e camorra ai limiti della possibile immaginazione umana. Un rapporto perverso dove, a discapito della comunità, tutte le persone coinvolte ricevono dei vantaggi di tipo economico ed elettorale. Ecco che ci troviamo consiglieri regionali e parlamentari eletti con decine di migliaia di voti! Tecnici comunali compiacenti, imprenditori spregiudicati, politici corrotti, secondo i pm, avrebbero studiato a tavolino lassegnazione dei lavori di recupero di zone martoriate.
Opere di riqualificazione finanziate dalla Comunità Europea come ristoro dalla presenza di discariche o di impianti di trasformazione dei rifiuti. Questo, quanto emergerebbe dallinchiesta che vede coinvolto il tecnico che ha ricevuto piena fiducia, anche, dal comune di Orta di Atella, che è, poi, la stessa persona che, in altro comune dellAgro, quale componente della commissione di gara per laffidamento dei lavori, avrebbe favorito imprese in odore di camorra, che si sarebbero accaparrate così le commesse comunali.
Vista, quindi, una situazione già di per se drammatica, è proprio il caso di sgomberare il campo da qualsiasi dubbio. Orta di Atella merita di più e, soprattutto, non merita di cadere nella recidiva.
ORTA DI ATELLA. Alla recidività dellamministrazione comunale di Orta di Atella non cè limite. Nonostante sia stata più volte sollevata la questione morale e legale, la maggioranza Brancaccio insiste e persiste in una condotta autolesionista, per la quale pagheremo noi cittadini di Orta, non loro, un amaro dazio.
Il nostro sindaco, risucchiato dal vortice da lui stesso originato, è costretto a disattendere ogni norma di buona amministrazione e di buon senso, nella disperata ricerca di una rotta che, ormai, ha perso già da tempo. Ma resiste e, mentre resiste, continua ad affidare incarichi a professionisti indagati per rapporti con la camorra. Ciò, con straordinaria determinazione, nonostante la questione sia stata ufficialmente sollevata dai consiglieri di opposizione nellultimo consiglio comunale (vedi delibera c.c. n. 4 del 18 febbraio scorso ad oggetto: Mozione di sfiducia). Siamo tutti fiduciosi che il tecnico in questione possa, nel più breve tempo possibile, dimostrare la sua estraneità ai fatti contestatigli, ma, visti anche i fatti riportati dagli organi di stampa nei giorni scorsi, riteniamo che, per una questione di opportunità politica (e non solo!), il Sindaco e
Francesco Piccirillo (capogruppo consiliare Pd Orta)