La Casa dello Studente non apre per colpa della burocrazia

di Antonio Arduino

L'inaugurazione della Casa dello Studente nel 2007AVERSA. Se la posa della prima pietra segna il momento d’inizio dei lavori per edificare qualcosa, il taglio del nastro ne segna la fine e, insieme, l’entrata in funzione di quanto realizzato. Ad Aversa non è sempre così.

E’ quanto accade per la Casa dello Studente di via Saporito. Costata oltre 770 mila euro e quasi cinque anni di lavoro, fu inaugurata il 25 maggio 2007, a pochi giorni dal voto amministrativo, ma ha ancora le porte ben chiuse. Realizzata ristrutturando l’ex carcere mandamentale femminile, potrebbe ospitare comodamente almeno quindici studenti fuori sede, negli altrettanti mini appartamenti di cui è composta, sgravandoli dai fitti esosi che vengono loro chiesti per occupare in due, in tre e anche in quattro una singola stanza, invece la Casa dello Studente resta chiusa, giustificando le illazioni di chi definisce quel taglio del nastro uno spot elettorale dato che non è entrata in funzione né per l’anno accademico 2007-2008 né per quello 2008-2009. Di chi è la colpa? “Della burocrazia. Noi, come amministrazione, abbiamo fatto tutta la nostra parte” risponde l’assessore ai lavori pubblici Rino Rotunno al quale abbiamo posto la domanda. “Perché – continua – sarà l’Adisu, l’ente universitario che provvede all’assistenza degli studenti, a gestire l’immobile, ma per farlo è necessario che lo prenda in carico”. Cosa che non è ancora avvenuta perché occorre stipulare un’apposita convenzione tra Comune e Adisu che deve provvedere anche agli arredi e a tutto quanto necessario alla manutenzione. “Purtroppo – osserva l’assessore – si tratta di una formalità che non può essere espletata senza una deliberazione del consiglio di amministrazione dell’ente universitario che per riunirsi ha i suoi tempi, spesso anche lunghi”. Da qui il ritardo nell’entrata in funzione della struttura in cui mancherebbero solo gli arredi. “Che –ricorda Rotunno – dovrebbero arrivare presto avendo già provveduto l’Adisu a finanziarne l’acquisto, espletando anche le formalità necessarie a garantire la manutenzione e la pulizia quotidiana dei locali”. Dunque mancherebbe solo la stipula della convenzione che, però, potrebbe essere ratificata tra pochissimo. “Appena sarà fatto – conclude Rotunno –consegneremo materialmente la Casa dello Studente all’Adisu”. Spetterà poi all’ente universitario renderla funzionante, cosicché i primi studenti potrebbero esservi ospitati nei primissimi mesi del prossimo anno accademico.

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