Orta di Atella. Martedì 20 maggio, al Teatro Totò di Napoli, la scuola Stanzione di Orta di Atella con la dirigente Arcangela Del Prete, insieme alle altre scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado, …
… ha partecipato, alla manifestazione conclusiva del progetto generale “Educare alla parità” promosso dalla Direzione generale dellUsr per
La dirigente Del Prete, insieme ai docenti, alle mamme e agli alunni coinvolti nella rete di scuole e di associazioni che fanno parte del progetto sulle pari opportunità-differenza di genere giunto alla II annualità, e cioè
Lesibizione degli alunni è stata introdotta dalla potente voce di Maria Grazia dellassociazione Oltre, che ha cantato la famosa tamburriata “alli uno… alli uno” e dalle toccanti parole sul tema essere donna lette dalle mamme del laboratorio esperenziale condotto dalla dottoressa Bassolino. Al termine c’è stata la consegna di riconoscimenti ed attestati che ha chiuso una giornata ricca di momenti emozionanti e di profonda riflessione su fenomeni, quello del femminicidio e della violenza sulle donne, che ancora oggi fanno registrare tante, troppe vittime in tutti i Paesi del mondo, compreso il civilizzato occidente.
Il bilancio di questa esperienza è stato, anche questa seconda annualità, assolutamente positivo. ha dichiarato la dirigente Del Prete Vincente è stata lidea che ho fortemente sostenuto di potenziare il coinvolgimento delle famiglie al progetto allinterno del quale hanno svolto con efficacia una parte attiva, sia nel momento della formazione degli allievi che nella fase esecutiva delle attività finali, per la cui riuscita devo ringraziare l’impegno, come sempre proficuo, della presidente del Consiglio d’Istituto Adelaide Mozzillo.
I percorsi che ho strutturato in rete insieme agli altri Istituti e agli operatori coinvolti, sono stati finalizzati alla valorizzazione delle relazioni tra adolescenti, allacquisizione di una consapevolezza dellIdentità di genere e allaffermazione della cultura del rispetto, attraverso interventi di decostruzione degli stereotipi e dei pregiudizi, anche sollecitando i docenti, durante le ore curricolari, a riservare spazi di riflessione in classe sui modelli di comportamento positivi e negativi nel rapporto tra i sessi.
Ciò che ho tenuto a sottolineare – ha continuato la dirigente è di trasmettere chiaramente il concetto di parità tra i sessi da intendersi non come assimilazione ma come incontro di due mondi, quello maschile e quello femminile, la cui specificità va, anzi, valorizzata e difesa. La scuola ha assunto, fin dalla mia prima entusiastica adesione a questo progetto, il compito di decondizionare dagli stereotipi e di creare, al loro posto, ponti culturali di comunicazione e scambio fondati sul rispetto reciproco. Io sono convinta che la violenza sulle donne è una reazione rabbiosa allo stato di frustrazione prodotto dalla incapacità di alcuni uomini di accettare che nessun individuo, uomo o donna che sia, deve essere imprigionato entro schemi mentali e culturali che limitano ingiustamente la libertà e mortificano il diritto di essere ciò che si è; ed è contro il consolidarsi di questi schemi mentali che deve operare la scuola e il mondo della formazione nella prospettiva di una società giusta e non-violenta.