Orta di Atella. Cè attesa per il ricorso presentato dal sindaco Angelo Brancaccio contro la sentenza della Corte dei Conti che lo ha condannato al pagamento di 300mila euro per una vicenda amministrativa risalente al 1993 in relazione al mancato adeguamento del canone alla ditta che allora si occupava del servizio di raccolta e smaltimento rifiuti.
Condannati anche lallora assessore all’Ambiente, Salvatore Patricelli (175mila euro) e lallora segretario generale del Comune, Nicola Cantone (25mila euro). Assolto, invece, l’ex assessore al Contenzioso, Salvatore Del Prete. La ditta concessionaria era la Risan dellimprenditore Angelo Marrazzo che, negli anni, aveva presentato una serie di richieste di adeguamento del canone versato dal Comune per espletare il servizio di igiene urbana.
Proprio nel 1993, epoca della prima amministrazione Brancaccio, il sindaco, non accettando le richieste di maggior esborso di denaro pubblico da parte della Risan, incaricava un legale. Da quel momento si apriva un contenzioso giudiziario terminato solo nel 2006, quando la ditta, dopo aver vinto un lodo arbitrale nel 1998, otteneva il via libera del Consiglio comunale ortese per lottenimento delle spettanze richieste, oltre a interessi e risarcimento spese legali.
Ora la mazzata, anche a titolo personale, per Brancaccio, Patricelli e Cantone. Ma il primo cittadino ha subito presentato ricorso contro la sentenza, al momento sospesa in attesa delleventuale accoglimento dellistanza da parte dei giudici contabili.
E incredibile commenta Brancaccio mi sono solo opposto allaumento, a carico del Comune, dei costi del servizio di raccolta rifiuti. Una situazione che, tra laltro, ho ereditato poiché iniziata allepoca del commissariamento prefettizio del 1986 e conclusasi con una delibera consiliare del 2006, quando non ero più sindaco.
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