Nessun legame col clan dei casalesi: restituiti beni ai Tamburrino

di Redazione

 PARETE. La Corte di Appello di Napoli ha disposto la restituzione alla famiglia Tamburrino dell’intero patrimonio sequestrato nel 2009 dal tribunale di Santa Maria Capua Vetere, nell’ambito di un’inchiesta contro il clan dei casalesi.

Salvatore e i figli Luigi e Vincenzo Tamburrino, titolari della Tamburrino Motors di Parete (Caserta), una delle concessionarie Honda più grandi d’Italia, sono quindi rientrati in possesso di alcuni immobili e auto di pregio, del valore complessivo di circa 10 milioni di euro.

La vicenda inizia nel 2008 con l’arresto di Luigi Tamburrino, scarcerato, quasi nell’immediatezza, dal Tribunale della Liberta di Napoli per mancanza di gravi indizi di colpevolezza. Nel 2010, sempre nei confronti dello stesso, viene emessa sentenza di non luogo a procedere per l’accusa di favoreggiamento in un procedimento satellite sorto sulla base degli stessi fatti. Gli inquirenti ritenevano che il cospicuo patrimonio fosse di fatto appartenente al boss Francesco Bidognetti, alias “Cicciotto ‘e mezzanotte”.

Il Tribunale di Santa Maria, in sede di primo grado, aveva accolto in toto le richieste dalla accusa. Ora la Corte di Appello, sposando la tesi dei legali difensori difesi Marco Monaco e Mario Griffo, ha cambiato radicalmente le vicende di uno dei sequestri più eclatanti della storia giudiziaria locale.

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