La Lega del Cane destinata allo sfratto?

di Antonio Arduino

L'ex sala mortuaria adibita a sede della Lega del CaneAVERSA. L’ufficio legale dell’Asl Ce2 avrebbe pronto l’atto di sfratto per la Lega Nazionale Difesa del Cane.

L’associazione guidata da Emma Gatto che, a puro titolo gratuito, si occupa di catturare, trasportare all’ufficio veterinario dell’Asl per la sterilizzazione, assistere nel post operatorio e reimmettere sul territorio i cani vaganti, così da combattere il fenomeno del randagismo, operando all’interno dei locali dell’ex sala mortuaria del dismesso complesso manicomiale “Santa Maria Maddalena”, dopo undici anni di attività potrebbe essere costretta a chiudere i battenti. La ragione sarebbe legata alla mancata regolarità nel pagamento del canone di locazione fissato in 345 euro e 50 centesimi. Una somma determinata dall’ufficio tecnico della Asl Ce2 a novembre del 2006, giacché fino a quella data, considerando la finalità alla quale erano destinati e le caratteristiche dell’associazione che opera senza fini di lucro, l’immobile era stato concesso alla Lega in uso gratuito.

“Purtroppo – dice la Gatto, mostrando le ricevute di pagamento – facendo parte dell’ex manicomio la legge 724/94 obbliga l’Asl a ricavare un utile da quei locali, ma ipotizzare uno sfratto solo perché si effettua qualche pagamento in ritardo mi sembra eccessivo”. “I ritardi, – spiega – sono conseguenza del fatto che, non ricevendo alcun tipo di contributo, i volontari della lega si tassano per pagare di tasca propria il canone di locazione, i medicinali e il cibo necessario agli animali, nonché tutto quanto occorre per mantenere funzionante la struttura, compresa energia elettrica, acqua, gas e interventi di manutenzione ordinaria”.

E’ tanto, troppo per un’associazione di volontariato che, sulla carta, può contare su un centinaio di iscritti, ma di fatto dispone di pochissime unità operative per effettuare un servizio utilissimo sia al comune sia all’azienda sanitaria. Ne viene di conseguenza che non sempre c’è disponibilità di denaro per versare con puntualità il canone di locazione. “Che – ricorda la Gatto – comunque viene pagato”.

Eppure, adesso si parla di sfratto, non di riduzione del canone, come sarebbe logico considerando le condizioni di fatiscenza della struttura che la Lega ha in affitto e l’impegno sociale posto dagli operatori di una associazione che rende un servizio sia al comune di Aversa che all’Azienda sanitaria, entrambe competenti, per legge, sul problema del randagismo. Tant’è che mentre da un lato nella giunta municipale esiste un assessore delegato al “randagismo” e tra i compiti della polizia municipale c’è quello di vigilare sul corretto andamento delle operazioni di cattura reimmissione dei cani, dall’altro l’Asl ha un servizio veterinario che dovrebbe provvedere alla cattura dei cani vaganti e all’intervento sanitario di sterilizzazione, post operatorio e assistenza compresi. “Sterilizzazione che – ricorda Gatto – attualmente viene effettuata in questa struttura e a spese della Lega perché sospesa dai veterinari della Ce2 per ristrutturazione dell’ambulatorio dell’Asl”.

E allora, considerando l’impegno dei volontari che spesso si sostituiscono all’accalappiacani per la cattura dei cani vaganti e che assistono i cani sterilizzati, pagando anche di tasca i medicinali necessari, non sarebbe il caso di concedere all’associazione una riduzione del canone di locazione o quanto meno a una dilazione nei tempi di pagamento, senza far balenare ipotesi di sfratto da locali che, a nostro parere, avendoli visitati, sono al limite dell’inidoneità all’uso?

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