Del Franco: “Partiti mezzo di democrazia, ma non coinvolgenti”

di Redazione
Franco Del FrancoAVERSA. Il commento dell’esponente del Pd aversano, Francesco Del Franco, sulla nascita di nuovi comitati e movimenti civici in città.

“E’ certo che noi del Pd, sia a
livello nazionale che a livello locale, stiamo pagando più del previsto la
creazione e la partenza di un partito nuovo e così grande e variegato.
In
effetti come Pd ci tocca comunque il peso e la responsabilità di prendere il
timone del centro-sinistra ed organizzare un’opposizione fattiva e forte ma
sempre propositiva. Anche se le
difficoltà organizzative ci hanno preso e ci prendono ancora tempo, dal livello
locale a quello regionale e nazionale, al più presto bisognerà ricominciare un
percorso organizzativo dell’intero centrosinistra, per recuperare il tempo
perso.

Ciò non toglie però che, fatti salvi gli ottomila voti che il Pd ha
collezionato alle ultime elezioni politiche ad Aversa, l’impressione è che
grossa parte dei sostenitori dei partiti di centrosinistra aversani non sono
oggi dentro i partiti, ivi compresi anche i loro maggiori esponenti. In
sostanza, mentre cresce la consapevolezza che i partiti politici sono sempre di
più investiti di compiti indispensabili all’intera società, di contro se ne
avverte invece l’insufficienza e l’allontanamento da loro, anche se bisogna
ammettere che, se da una parte lo sconvolgimento culturale e politico connesso
alla mala-politica pare irreversibile o quasi insuperabile, dall’ altra bisogna
invece chiedere proprio ai partiti stessi il superamento di questa stagione
infelice e deprecabile ed insieme a loro compiere uno sforzo di identità,
perché i cittadini vi si riconoscano ed i gruppi sociali e culturali possano
conferire loro con piena convinzione e chiarezza, pur nel rispetto della
volontà dei singoli aderenti, la delega di rappresentanza politica.

Direttamente
o indirettamente i partiti svolgono comunque un ruolo essenziale, fosse solo
per il fatto che tutte le persone che contano devono farne parte per svolgere
un ruolo che conta all’interno dell’apparato statale; in fondo i partiti, con i
loro pregi e difetti rimangono “mezzi organizzativi”.

Il coinvolgimento della
società civile è uno dei punti cardine del Partito Democratico, e quindi non
dobbiamo perdere nessuna occasione che vada in questa direzione, soprattutto
qui dove grossa parte del nostro elettorato è ancora fuori dai partiti. Ben vengano
allora ogni tipo di associazionismo, movimentismo, comitati civici ecc, perché
vuol dire che sotto la cenere brucia ancora qualcosa di buono, e quando vengono
fuori attività del genere bisogna subito approfittare dell’occasione per
provare a tirarle fuori, ad organizzarle e farsi carico delle loro istanze
nelle sedi competenti dove noi, come partito politico, siamo presenti.

Ultimamente
ne abbiamo notate due di realtà, la prima è il Comitato Civico via dell’Archeologia/via
Atellana, che protesta per l’abbandono in cui versa la loro zona periferica,
l’altra è un’occasione di discussione che si svolgerà il 6 febbraio al Metrò,
intitolata “Con Rabbia e Frustrazione”, alla quale pare siano interessati
persone di tutto l’arco costituzionale, persone accomunate dalla rabbia e dalla
frustrazione che sentono nei riguardi dello stato della politica attuale, delle
amministrazioni locali, provinciali, regionali e nazionale.

Sicuramente sono
ambedue situazioni che ci devono far riflettere e rispondere in maniera positiva
e propositiva, mettendo a loro disposizione il mezzo “partito” per conseguire
la realizzazione delle loro idee, lì dove sono condivisibili con le nostre, e
quindi dare esempi buoni di come un partito politico agisce per il bene della
comunità, e quindi far accrescere tra la gente il consenso per il partito,
anzi, dimostrare che noi del Pd siamo capaci di fare buona politica”.

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