SAN FELICE A CANCELLO. Nel pomeriggio del 4 febbraio, a San Felice a Cancello, presso il campo sportivo comunale, si è disputata la partita di calcio valevole per il campionato di promozione girone A tra le squadre Polisportiva Succivo e Isola di Procida.
A partire dalla metà del secondo tempo gli animi hanno iniziato a scaldarsi pericolosamente, sia tra i giocatori in campo che tra i tifosi sugli spalti, a seguito della rete della squadra di casa; e non sono mancate provocazioni reciproche, brutti falli,ammonizioni ed espulsioni:uno spettacolo umanamente pietoso a cui il calcio ci ha tristemente abituato. Si è realizzata, come spesso accade, quella strana metamorfosi per cui dei tranquilli e onestipadri di famiglia appena entrati sugli spalti di uno stadio si trasformano in schegge impazzite e incontrollabili, possedute dal demone del pallone. Al fischio finale la tensione era alta, e si è improvvisamente innescato un parapiglia tra vari giocatori e dirigenti delle due squadre, in cui ognuno cercava di raggiungere una persona della squadra avversaria per regolare qualche conto in sospeso dovuto a falli di gioco o insulti e discussioni avvenute durante la partita.
In particolare C.M., 40enne di Pagani, incensurato, ha tentato di raggiungere gli spogliatoi, che in quel frangente erano presidiati dai militari della stazione Carabinieri di Cancello Scalo, in servizio di Ordine Pubblico e che, pertanto, lo hanno bloccato non senza difficoltà. Luomo, membro della società sportiva Isola di Procida,è risultato già colpito da una squalifica della Figc e comunque, non essendo incLuso nel noverodegli aventi diritto allingresso negli spogliatoi e nel rettangolo di gioco, è stato invitato ad allontanarsi e a desistere dallintento; ma per tutta risposta ha tentato uno scatto per superare i militari ed entrare negli spogliatoi. Bloccato dai militari, a fatica è stato momentaneamente allontanato, evitando conseguenze ulteriori. Alluscita dagli spogliatoi si è riproposto il problema ed alcuni tifosi, tra cui lo stesso C.M., hanno ricominciato a inveire contro i giocatori. Essendo troppo esagitato per calmarsi, C.M. è stato invitato dai militari ad entrare nellautovettura di servizio e, allennesimo tentativo di divincolarsi e opporsi ai Carabinieri, è stato bloccato e dichiarato in stato darresto per il reato di resistenza a pubblico ufficiale.
Nella mattinata del 5 febbraio si è svolto a Marcianise il processo con rito direttissimo, in cui larresto è stato convalidato, larrestato è stato scarcerato ed il processo rinviato ai prossimi mesi.