SAN FELICE A CANCELLO. “Chiunque si dirige verso la zona collinare di per osservare le opere di irregimentazione delle acque realizzate dalla regione Campania in collaborazione col Comune di S.Felice a Cancello si rende rapidamente conto …
… della inutilità degli interventi effettuati e dell’enorme ingiustificato costo sostenuto per la realizzazione di un intervento che, oltre ad essere inidoneo per gli obiettivi da raggiungere, ha comportato una spesa rilevante per le casse pubbliche senza fornire le necessarie ed adeguate certezze circa la messa in sicurezza del territorio lungo l’intera fascia collinare ove si tenta di rilasciare ulteriori numerose concessioni edilizie.
Un territorio completamente distrutto col solo scopo di giustificare un enorme sperpero di denaro senza risolvere il drammatico problema idrogeologico del comune che dalla zona di Talanico arriva sino alla frazione Botteghino.
Riteniamo, in quanto abbiamo avuto modo di osservare interventi più impegnativi e qualificanti su territori difficili e complessi, che i tecnici hanno dedicato il loro impegno esclusivamente ad ampliare le zone di intervento per gonfiare i costi e per maggiorare compensi vari, accantonando qualsiasi premura nei confronti della salvaguardia del territorio e della tutela della popolazione e lasciando intravedere una palese incompetenza professionale nell’affrontare i problemi derivanti sia dal distacco di masse di terreno lungo la fascia collinare che dalla urgente ed indilazionabile sistemazione dell’alveo Arena.
La distruzione del territorio e la speculazione edilizia che sta raggiungendo limiti impensabili con concessioni edilizie che lasciano intravedere un abusivismo diffuso, sono le conseguenze di una gestione amministrativa dissennata ed irresponsabile, finalizzata al solo scopo di conseguire vantaggi economici personali o di gruppo in contrasto con qualsiasi tutela dell’interesse pubblico, tanto declamato e quotidianamente mortificato”.