AVERSA. Dopo tanto silenzio tornano a farsi sentire gli artigiani aversani, che, in una lettera aperta al sindaco Domenico Ciaramella, chiedono spiegazioni sul totale abbandono del Pip, il Piano di Insediamento Produttivo della Città di Aversa.
A firmare il manifesto è Carlo Arpaia, storico responsabile zonale del Cna, che chiede alle forze politiche la ragione per cui
La scelta da Lei operata della concessione gestione in licitazione privata – scrive Arpaia rivolgendosi al primo cittadino – e da noi fortemente ostacolata col ricorso anche al Tribunale Amministrativo Regionale, risulta fallimentare. Oggi, a distanza di quattro anni dal bando, nulla è cambiato. Lei ha dichiarato alla stampa che la ditta vincitrice rinuncia allappalto. La dobbiamo smentire in quanto non risulta, ufficialmente che ci sia stata alcuna assegnazione perché il bando, molto ambiguo, risulto oggetto di ricorsi.
Ma la polemica non finisce qui, infatti già dal 2002, con Dgr n. 7516 del 30/12/2000, il comune di Aversa aveva a disposizione tale finanziamento, e solo oggi cè stato lespletamento di una gara per lassegnazione del bando.
Arpaia, sempre rivolgendosi a Ciaramella, conclude: Lei sostiene di non avere colpe. Ma sa bene che i finanziamenti regionali erogati per opere pubbliche hanno centottanta giorni dal perfezionamento del mutuo per essere utilizzati, pena la revoca, ci chiediamo e Le chiediamo, quanti centottanta giorni sono trascorsi dal 2002? Lei definisce la cittadella giudiziaria il pallino del senatore Pasquale Giuliano. Il Pip per gli artigiani,invece, è unoccasione di sviluppo e lavoro per i giovani, per le piccole imprese artigiane della nostra città e per lagro aversano, conosciuto alle cronache solo per criminalità, illegalità e disastri ambientali. Ci ripensi, signor Sindaco, perché la strada che ha intrapreso, non porta da nessuna parte. Sono ormai trascorsi molti anni e il Pip deve essere realizzato con i destinatari dell Insediamento, che sono gli unici titolati: e cioè gli artigiani e le piccole e medie imprese.