SAN FELICE A C. Nel pomeriggio di martedì i carabinieri del nucleo radiomobile di Maddaloni hanno tratto in arresto Massimo Migliore, 35 anni, residente a San Felice a Cancello, in esecuzione di un ordine di arresto emesso dallUfficio di Sorveglianza del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere.
Il giovane, nel pomeriggio del 13 maggio, si era recato a Santa Maria a Vico, in via Panoramica, presso labitazione della famiglia A.; nella circostanza, per futili motivi si era verificata unaggressione con un violento scontro fisico tra Migliore e alcuni membri di quella famiglia. Tra l’altro, Migliore, in base alla ricostruzione dei fatti, aveva anche estratto unarma, poi risultata a salve, usata come corpo contundente durante la colluttazione per colpire alla testa uno dei fratelli A..
Allarrivo dei carabinieri, Migliore si era già allontanato, costretto a darsi alla fuga poiché sopraffatto dalla superiorità numerica dei suoi avversari; tuttavia i militari avevano acquisito una serie di testimonianze per ricostruire i fatti ed avevano trovato, nei pressi del luogo della lite, larma utilizzata. Si trattava di una pistola a salve calibro 8 millimetri, con caricatore vuoto ma priva di tappo rosso.
A conclusione della vicenda erano state inoltrate all’autorità giudiziaria varie denunce a carico del giovane. Il problema è che Migliore stava scontando una condanna a poco più di un anno di reclusione ma, anziché essere recluso in carcere, stava fruendo della detenzione domiciliare quale misura alternativaal più afflittivo regime carcerario, ad aveva anche dei permessi per allontanarsi e recarsi a lavoro. Pertanto, considerati i comportamenti tenuti dal giovane così come risultanti dallindagine dei carabinieri, il Tribunale ha ritenuto di sospendere provvisoriamente il regime alternativo e di disporre la sua traduzione in carcere.