AVERSA. Gennaro Diana la spunta nella corsa alla carica di segretario provinciale dei Giovani Democratici, ma la polemica monta e il movimento giovanile del Pd rischia di iniziare il suo cammino già malfermo e diviso.
21 delegati su 38 quelli che sabato 7 marzo, presso la sede provinciale del partito in Corso Trieste a Caserta, hanno decretato lelezione di Diana tra schermaglie, riunioni separate a congresso in corso e tentativi di ricomposizione esperiti in zona Cesarini.
Ma che la giornata di sabatosi sarebbe svolta in maniera a dir poco turbolenta era già nellaria. Nei giorni precedenti al congresso, infatti, sia Diana che Marco Villano, altro papabile,sono stati involontari protagonisti di una caccia al delegato che ha visto scendere in campo i vari big del Partito Democratico in ambito provinciale, senza che alcuno di questi si preoccupasse delle ricadute negative che un siffatto braccio di ferro avrebbe potuto comportare per la salute, in verità già cagionevole, del partito. Ma tantè il Partito Democratico, a Caserta come ad Aversa e, più recentemente, a Marcianise, ci ha abituato alle sue conflittualità interne che, non di rado, si sono trasformate in veri e propri duelli rusticani.
Che questautolesionismo, però, contagiasse anche i giovani è un dato che ancora doveva formalizzarsi e a nulla sono valsi i tentativi, a quel punto velleitari, del segretario regionale dei Giovani Democratici Michele Grimaldi, per addivenire ad una soluzione unitaria. La stessa idea, concepita poco prima delle operazioni di voto, di catapultare un ignaro Francesco Mincione (presidente cittadino del partito ad Aversa) nel ruolo di inconsapevole candidato unitario, in luogo di Gennaro Diana, è naufragata miseramente.
A rimanere fermi sul coordinatore dellufficio di segreteria del partito ad Aversa (ndr. Diana) erano sia la componente diessina, presente al congresso anche nella sulfurea presenza di Dario Abbate, sia quella margheritina, rappresentata dalla pimpante deputata Pina Picierno, oltre che dai delegati di riferimento, sia, infine, quella di Stefano Graziano.
Nessuno spiraglio, dunque,per giungere ad una soluzione diversa e a nulla sono valse le rimostranze dei delegati coraggiosi a vario titolo collegati o collegabili ai sodali del Presidente dimissionario dellEnte Provincia Sandro De Franciscis. Vano anche linvito del segretario regionale dei Giovani Democratici Michele Grimaldi a che si rinviasse la votazione. Un Grimaldi sempre più esasperato, per il clima infuocato generatosi, tanto da abbandonare il congresso unitamente ai 17 delegati dissidenti e tanto da lasciare ad un fax bollente la rappresentazione della sua amarezza.
Cari amici – si legge nel fax di Grimaldi – il forte clima di tensione, registratosi durante la discussione congressuale, le aggressioni verbali, le minacce, le pressioni alle quali sono stato sottoposto, la presenza ingombrante di autorevoli dirigenti del partito durante i lavori congressuali svoltisi non in assemblea ma nelle anticamere, il trasformarsi dellassemblea congressuale dei Giovani Democratici in uno scambio di accordi e pressioni che nulla hanno a che fare con la nostra organizzazione, mi vedono costretto a sospendere i lavori dellassemblea congressuale dei Giovani Democratici di Caserta a tempo indeterminato sino a mie nuove disposizioni.
Ma, nonostante i moniti del segretario regionale e le sue sospensioni, le operazioni di voto hanno avuto comunque luogo, decretando, a quel punto in maniera lapalissiana, Gennaro Diana primo segretario provinciale dei Giovani Democratici e Carlo Schiavone (aversano, area Graziano) presidente provinciale.
A due giorni dallavvenuta elezione il neo segretario ha dichiarato: Si è trattato sicuramente di un congresso svoltosi per responsabilità di tutti in un clima di tensione. Una tensione che ha riguardato tutti. .Certo una scelta unitaria sarebbe stata auspicabile. Ciò nonostante un congresso rappresenta un banco di prova democratico e credo che i delegati dissenzienti avrebbero fatto meglio a salvaguardare il confronto democratico non abbandonando i lavori e partecipando allelezione. Sono sempre gli assenti ad avere torto.
Non manca, poi, Diana di fare riferimento al fax al fulmicotone di Grimaldi. Quella di Grimaldi è unopinione di opportunità politica che non condivido. Grimaldi ha partecipato al congresso provinciale in veste di garante, ma non è nei suoi poteri né il sospendere i lavori dellassemblea congressuale né procedere al commissariamento del congresso. Le elezioni si sono svolte in maniera regolare. Cè stata una votazione a scrutinio segreto con un unico candidato che ha conseguito la maggioranza richiesta per lelezione.
A chi gli chiedeva, inoltre, quali sarebbero stati i primi passi fatti nella veste di segretario provinciale dei Giovani Democratici e, in particolare, se avesse cercato di ricucire gli strappi avvenuti durante il congresso Diana rispondeva: Per me il congresso è finito sabato e cercherò di porre le basi per creare un movimento giovanile che includa e non escluda. E scontato, quindi, che sarò il primo che contatterà coloro che si sono allontanati sabato dal congresso. Mi auguro che coloro che si sono sottratti al confronto sabato scorso accolgano questo mio appello. So che mi aspetta una strada in salita e, pertanto, cercherò di avviare una seria campagna di adesioni nei vari centri della provincia.
Sin qui le parole di Gennaro Diana che, tra laltro, ha già assicurato la sua presenza alla Giornata Nazionale della Memoria e dellImpegno organizzata per il 19 marzo a Casal di Principe dallassociazione Libera. Ma se quella di sabato 7 marzo a Caserta fu vittoria vera o vittoria di Pirro sarà, a questo punto, solo il tempo a dirlo.