Manutenzione Vallone Moiro: interrogazione del Pd

di Redazione

Agostino MorgilloS.MARIA A VICO. I consiglieri comunali del Partito Democratico, Agostino Morgillo, Maria Giuseppa Sgambato e Filomena Verlezza, hanno presentato un’interrogazione sulla manutenzione del Vallone Moiro.

Considerato

che nel lontano agosto del 2001 il nostro comune è stato interessato da un evento alluvionale per il quale furono definite procedure urgenti per la realizzazione di opere idrauliche a sostegno del vallone Moiro, per consentire una idonea regimazione idraulica e che per i suddetti lavori furono stanziati cinquecento milioni delle vecchie lire;

che nella relazione geologica del Piano di Stralcio per l’Assetto Idrogeologico dell’Autorità di Bacino Nord Occidentale, elaborata nel 2010, si fa riferimento alle frane, anche se di modesta entità, verificatesi nel Vallone Moiro;

le cartografie della suddetta Autorità relative al pericolo idraulico e frane oltre che del rischio idraulico e frane riguardanti il nostro Comune;

che già da molti anni i meteorologi preannunciano un radicale cambiamento del clima in Europa che avrebbe interessato, in particolar modo, il bacino del Mediterraneo;

che il clima mite e temperato si sarebbe caratterizzato con repentini passaggi dal caldo al freddo e viceversa e che piogge copiose e violente e le bufere improvvise erano previste come eventi certi che si sarebbero manifestati in tempi sempre più ridotti;

che già da molti anni i geologi mettono in guardia dall’impermeabilizzazione di città e paesi e dallo scempio dell’abusivismo e denunciano la circostanza per la quale le sistemazioni idrauliche, territoriali e infrastrutturali non sono mai state realmente rivisitate alla luce delle grida d’allarme degli anni scorsi e che il contesto areale delle zone a rischio si è così incrementato a macchia d’olio.

che alla fine del 2002 fu indetta una gara per lavori di sistemazione idrogeologica dell’importo complessivo di più di 1.600.000 €, lavori che riguardavano i valloni Moiro, Calzaretti e Rosciano e che consistevano nella sistemazione idraulico forestale degli stessi con interventi di scavi, pulizia dei valloni, gabbionate, briglie, canalette in legna e pietra, muri a secco ed opere complementari;

che, oggi, lo stato in cui versano i valloni è sotto gli occhi di tutti, come potete osservare anche dalle fotografie allegate;

che dall’anno scorso i valloni non vengono più manutenuti, con il risultato che i canali non hanno più la stessa profondità a causa dei detriti, del terreno che nei mesi l’acqua piovana ha portato giù dalle colline ed anche a causa della vegetazione nel frattempo cresciuta indisturbata, con il risultato che nello stato attuale i valloni non possono garantire il loro scopo tutto quanto sopra descritto fa da tappo al normale defluire delle acque piovane;

che in alcuni casi sono stati rinvenuti anche rifiuti, anche ingombranti, abbandonati negli stessi valloni;

che i fondi per gli interventi di sistemazione erano stati erogati per la messa in sicurezza di siti del genere, per la prevenzione di eventi come frane ed alluvioni (dopo gli eventi anche luttuosi come quelli di San Felice a Cancello per esempio);

che nello stato in cui si trovano i nostri valloni, gli interventi di sistemazione non possono garantire questo obiettivo, con conseguenze che potrebbero essere addirittura peggiori rispetto al problema che gli interventi avrebbero dovuto porre rimedio.

Chiediamo

prima che sia troppo tardi, prima che inizino piogge più abbondanti, quali sono le azioni che l’Amministrazione ha intenzione di porre in essere, urgentemente, per rimediare allo stato d’abbandono, di incuria in cui versano i nostri valloni.
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