E’ albanese l’uomo ucciso nell’agguato al Bar Freedom

di Antonio Taglialatela

il cadavere dell'albanese dinanzi all'ingresso del BarSAN MARCELLINO. Identificato l’uomo ucciso ieri sera in un agguato a San Marcellino, dinanzi al bar sala giochi “Freedom” di via Santa Croce.

Si tratta, come ipotizzato, di un extracomunitario, Ramis Doda, di 25 anni, di origine albanese, con precedenti per reati contro il patrimonio.

Il giovane, ucciso da un commando armato, era privo di documenti all’arrivo sul posto dei carabinieri del Gruppo di Aversa, che si occupano delle indagini, e degli agenti del commissariato di Polizia.

la folla di persone sul postoSecondo le ricostruzioni finora operate, la vittima, vestita con abiti da lavoro,fermatasi al bar dopo una giornata trascorsa in un cantiere edile, intorno alle 20 si stava intrattenendo nel locale, quando due sicari in sella ad uno scooter gli hanno esploso contro venti colpi di pistola calibro 9. In quel momento il bar era pieno di avventori che, appena uditi gli spari, sono entrati nel panico e scappati tutti via in pochi secondi. Restava soltanto il cadavere dell’uomo, riverso a terra proprio dinanzi all’ingresso del bar.

Potrebbe essersi trattato di un regolamento di conti interno alla comunità albanese. Ma gli investigatori non escludono che l’agguato possa essere legato agli ambienti dello spaccio di droga e ordinato dal clan camorristico dei Casalesi, così come ipotizzato per gli altri due agguati compiuti in questo mese di agosto a Castelvolturno, sul litorale domizio. Il primo lo scorso 4 agosto, quando sono stati uccisi due albanesi, anche questi si intrattenevano fuori ad un bar per poi essere investiti dai proiettili di alcuni sicari in sella a delle moto; l’altro il 18 agosto, con cinque nigeriani feriti nella loro abitazione dopo che alcuni uomini hanno esploso una raffica di colpi dall’esterno, all’indirizzo della porta d’ingresso e delle finestre.

Sul posto, non a caso, è intervenuto personalmente il comandante provinciale dei carabinieri, il colonnello Carmelo Burgio, segno che i sospetti non si limitano ad una vendetta tra extracomunitari.

il corpo riverso a terra davanti al bar

il corpo riverso a terra davanti al bar

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Redazione
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